La recensione di Merce Funebre, l’album di Tutti Fenomeni
A parte qualche eccezione, il panorama musicale dell’itpop sembra essersi ormai diviso tra l’indie e la trap, anche con casi interessanti di ibridazione. Si pensi a Carl Brave, i Coma_Cose, Myss Ketaecc. La trap sembra aver guadagnato di recente più terreno rispetto al cugino indie, entusiasmando da un lato la nuova generazione di ascoltatori e repellendo dall’altro quella vecchia. Tuttavia, tra gli estimatori del genere molti considerano la trap come terreno fertile per nuove sperimentazioni musicali. Di fatto proprio dalla trap, o volendo cimentarsi con il nuovo registro, sono emersi progetti decisamente interessanti, che hanno accolto il favore anche dei denigratori più incalliti del genere.
Uno spartiacque
Su questa stessa scia si muove Tutti Fenomeni, uno che ha cominciato con la trap, anche se con risultati meno brillanti. Proprio la trap è il punto di partenza da cui è partito questo giovane artista proveniente dalla scena romana per dare nuovo slancio all’itpop. “Sono lo spartiacque” canta in Trauermarsch, ultimo brano di Merce Funebre, con atteggiamento quasi messianico. Sicuramente però il disco, oltre che aver riscosso un buon successo, spicca decisamente per originalità, facendo di Giorgio Guarascio una rivelazione della scena italiana. La spinta necessaria per imporsi è venuta dall’incontro con Niccolò Contessa che ha prodotto il disco per 42 records; e il suo apporto si sente (forse anche troppo). L’ex leader de I Cani ha lavorato ai testi e le musiche, riversando nel disco tutto il suo estro, del quale ha voluto privare la musica italiana. Saranno contenti i fan de I Cani!
È forte l’influenza de I Cani su Tutti Fenomeni, che in alcuni momenti sembra ricordare la band di Contessa, anzi sembra Contessa. Ma tante altre le influenze in Merce Funebre, e forse più che influenze si potrebbero chiamare piccoli furti, che il giovane Guarascio amalgama nel suo disco con trovate intelligenti e divertenti. Da Franco Battiato alla Dark Polo Gang, da Chopin ai Depeche Mode, tanta cultura musicale si riversa in Merce Funebre dando origine a testi e musiche argute. Tante citazioni e riferimenti letterari troviamo nei brani, esplodendo in richiami ed innovazioni musicali. Vibrano le sonorità sintetizzate diBattiato e i Depeche Mode in brani come Valori Aggiunti. O ancora le musiche classiche di Chopin appunto o Mozart remixate con le note proprie della trap. La musica classica in chiave trap arriva in Marcia Funebre, il primo estratto del disco, per ritornare inTrauermarsch, ultima; incorniciando il disco.
È un album bizzarro Merce Funebre, che fa ben sperare per il giovane Giorgio, rivelazione musicale che sembra volersi imporre appunto come spartiacque della musica italiana. Presa di posizione che diventa evidente quando il cantante romano si lascia andare a dei veri e propri dissing. Oltre a manifestare una certa cultura e creatività nella scrittura di testi, brani come Filosofia o Metabolismo sono pregni di satira. Tutti Fenomeni spara a zero contro quelli che a detta sua, o meglio a detta di Niccolò Contessa, sono i fautori della stagnazione musicale e culturale in Italia. Del resto “Da un punto di vista culturale l’Italia è già fallita”.