Quando Debbie Harry sfuggì al serial killer Ted Bundy
Debbie Harry ha di recente rilasciato la sua autobiografia, e raccoglie non solo gli eventi più felici della sua storia, ma anche l'incontro con Ted Bundy
Debbie Harry, frontwoman dei Blondie,ha di recente rilasciato la sua autobiografia, Face It, in cui racconta un’inquietante incontro con il famigerato serial killer Ted Bundy.
Uscito questo ottobre, il libro è una preziosa testimonianza della storia di Debbie Harry, voce inconfondibile di quel gruppo dallo stile così unico. Vera e propria icona musicale, e non solo, Face It conferma che non era solo la sua voce ad essere straordinaria.
Nella sua biografia Debbie Harry si abbandona al racconto di tantissimi episodi della sua vita. Dalla nascita del gruppo insieme al suo compagno Chris Stein, alla consacrazione a sovrani della New Wawe con brani ormai leggendari, come Maria. Non solo però il racconto del successo e della fortuna; l’artista ha ripercorso anche alcuni dei momenti più traumatici delle sue memorie.
Ad esempio, poco prima della nascita del gruppo, la Harry e il suo compagno subirono un’aggressione a New York, e il criminale violentò la cantante. Racconta nel libro che il dolore più grande fu vedere rubate le chitarre del compagno, confessando tutta l’imperitura sofferenza legata ad un episodio così difficile. Purtroppo per Debbie Harry però la morte è arrivata a sfiorarla ancora da più vicino.
Debbie Harry un giorno incontrò il serial killer Ted Bundy
Uno dei papabili personaggi della prossima stagione di Mindhunter, uno dei più efferati serial killer della storia, capitò per caso sulla strada della frontwoman dei Blondie. Quando Ted Bundy non era ancora l’assassino, quando Debbie Harry non era ancora la leggendaria cantante.
In una sera dei primi anni ’70 stava cercando un taxi per raggiungere un locale dall’altra parte della città. Quando un signore si avvicina per offrirle un passaggio, decide di accettare l’insistente offerta, in fondo si trattavano solo di due isolati. Quando sale però scopre che nel veicolo mancano le maniglie degli sportelli e dei finestrini, e colta dal panico decide di abbandonare l’auto in corsa aprendo lo sportello con una spallata.
È solo nel 1989, quando vede una foto del criminale in televisione e lo riconosce, che si rende conto di quanto realmente pericolosa fu quella situazione. Anche se gli investigatori non hanno alcuna prova evidente di questa strana coincidenza, sostenendo che l’incontro della cantante dei Blondie non fu con Ted Bundy, lei ha continuato negli anni a sostenere la sua posizione, inserendone quindi il racconto anche in Face It.
A prescindere dalla verosimiglianza o meno della storia, questo aneddoto si inserisce in un ben più ampio racconto della vita di una delle più fulgide icone della musica americana. E sicuramente contribuisce ad aumentare il fascino di una lettura che offre il resoconto di una vita incredibile, ricca sì di altri spiacevoli eventi, ma di ben più grandi e storici successi.