Lo storico gruppo rock inglese sostiene il pop coreano
In conferenza stampa prima del loro concerto di ieri a Seoul, i Queen si sono espressi in termini a dir poco elogiativi nei confronti della scena k-pop. Per i pochi che non lo sapessero, trattasi di un genere di pop nativo della Corea del Sud, ma grandemente ispirato allo stile delle boyband e girlband occidentali di fine anni ’90 e inizio anni ’00. Gruppi come BTS e Blackpink hanno avuto grande successo in occidente, sposando immaginari accattivanti e coreografie di venti anni fa con influenze musicali EDM, dubstep e rap. Ve ne abbiamo parlato più approfonditamente nel nostro editoriale di fine decennio.
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Parlando di questo impatto globale del k-pop, lo stesso Brian May ha ammesso: “Accogliamo sempre persone [artisti] che usano i loro modi particolari per diffondere nuove influenze presso le generazioni più giovani. Persino noi [nonostante il gap generazionale] possiamo renderci conto di quanto grandioso questo movimento sia“. Incalza Adam Lambert, cantante del gruppo ormai dal 2011: “L’immaginario visivo del k-pop è pazzesco. Ci ispira. Ho visto molte visuals pazzesche dei BTS“. Un apprezzamento che sembra quindi più ideale che musicale, e che però viene sempre da una delle band più importanti di sempre.