Clint Eastwood: i 10 migliori film diretti dall’iconico attore
Quando Clint Eastwood passò alla regia per la prima volta, negli anni '70, pochi probabilmente si aspettavano una carriera così longeva ed intensa
Il film del 2003 è una delle opere più introspettive di Eastwood, come molti di quelli usciti nello stesso decennio. Mystic River racconta la storia di tre amici: Sean, Jimmy e Dave. I tre sono molto uniti sin da quando erano bambini, quando Dave venne rapito per quattro giorni mentre giocava con loro. La storia riprende ai giorni nostri, quando la figlia di Jimmy viene uccisa. Sul caso indaga Sean, che intanto è diventato poliziotto, mentre Dave torna a casa quel giorno con una ferita alla pancia ed alla mano. La versione di Dave sulla sua ferita fa nascere dei sospetti nella moglie, che si convince poco a poco della colpevolezza del marito.
In Mystic River il regista americano riflette sul dolore, sulla vendetta, sul significato di paternità e sull’amicizia. Ancora una volta mette in scena un dramma americano, a partire dall’adolescenza turbata e dallo spettro della pedofilia, fino all’anima inquieta dei tempi moderni post-2001. Da segnalare anche le grandi prestazioni del cast, con Sean Penn vincitore dell’Oscar al miglior attore protagonista e Tim Robbins come attore non protagonista.
2) Million Dollar Baby (2004)
Gli anni 2000 sono stati particolarmente fertili per la produzione di Clint Eastwood, sia per l’apprezzamento da parte del pubblico che della critica. Million Dollar Baby è forse il film di maggiore successo, nonché una delle migliori prove del regista americano, che vincerà l’Oscar al miglior film ed anche alla migliore regia.
La storia è quella di Frankie Dunn (Eastwood), vecchio manager di boxe. Dopo aver perso il suo ultimo allievo, insieme al suo amico Scrap (Morgan Freeman) decide dopo qualche dubbio di allenare una ragazza, Maggie (Hilary Swank), che all’età di 32 anni vuole diventare una pugile professionista.
Eastwood parla qui in maniera estremamente coraggiosa di eutanasia. Un tema molto caldo che, ancora oggi, a 16 anni dall’uscita del film, fa ancora molto discutere. Porta in scena ancora una volta l’America degli ultimi e di una generazione ormai dimenticata, con i suoi sogni di rivalsa e i suoi sacrifici. Un film essenziale nella sua filmografia.
1) Gli spietati (1992)
Con Gli spietati raggiungiamo probabilmente il coronamento di una carriera prima da attore e poi da regista. Se è vero che l’immagine di Clint Eastwood è indissolubilmente legata al mondo western, questo film sancisce allo stesso tempo la sua massima espressione e la sua fine.
La storia prende piede quando un cowboy sfregia una prostituta durante un rapporto. Lo sceriffo Little Bill Daggett (Gene Hackman) decide per un risarcimento, ma alle altre prostitute del bordello non basta. Decidono così di offrire una ricompensa per l’assassinio dell’uomo e del suo amico, incarico che si assumeranno due ex assassini ormai pentiti (Eastwood e Freeman).
Gli spietati è davvero un canto del cigno della figura del cowboy duro e puro, punto terminale di una parabola discendente del genere già cominciata da John Ford nel ’56 con Sentieri selvaggi. Eastwood sa che i giorni dei western sono finiti e gira quello che è probabilmente il suo capolavoro per cantare un’ultima storia di frontiera. Un film che assolutamente imperdibile, vincitore di ben 4 Oscar.
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