Clint Eastwood: i 10 migliori film diretti dall’iconico attore
Quando Clint Eastwood passò alla regia per la prima volta, negli anni '70, pochi probabilmente si aspettavano una carriera così longeva ed intensa
Uno dei film più amati e conosciuti, Gran Torino (stasera alle 21 su Iris) racconta la storia di Walt Kowalski, rimasto ormai l’ultimo “americano” nel suo quartiere. Nella casa di fianco alla sua abita una famiglia asiatica, che disprezza come tutte le altre minoranze. Un giorno il più piccolo tenta di rubare la sua auto, una Gran Torino. La famiglia, per scusarsi, si offre di lasciare il ragazzo a lavorare a casa dell’anziano.
In Gran Torino Eastwood mostra un’America estremamente cruda, vista attraverso il degrado di una città come Detroit. Una città un tempo cruciale per gli USA, la famosa Motown, ridotta ormai allo sfascio. Allo stesso modo la generazione di Walt è al termine dei suoi giorni, così come lo stile di vita che hanno sempre sostenuto. Capita così che anche il più irriducibile possa mettere in dubbio i propri valori ed aprirsi ad un mondo completamente diverso. Un film estremamente sociale, di grande apertura verso un’America che torna ad essere il Melting pot che era stata un tempo.
6) Bird (1988)
Dopo Honkytonk Man di pochi anni prima, Clint Eastwood torna su un film dedicato al mondo della musica, questa volta biografico. Lo fa con uno splendido ritratto di uno dei musicisti jazz più importante della storia, Charlie Parker, (detto appunto Bird). La storia è quella tristemente nota da tutti gli amanti del genere: Parker è stato probabilmente il jazzista più influente nell’epoca del bebop, ma è morto in miseria fra alcool e droga a soli 34 anni.
Eastwood si affida a Forest Whitaker per dare vita a Parker sul grande schermo. Una scelta che verrà premiata con il premio alla migliore interpretazione maschile a Cannes. Un biopic da non perdere per conoscere (o approfondire la conoscenza) di una vera icona del jazz.
5) I ponti di Madison County (1995)
I ponti di Madison County è sicuramente uno dei film più atipici della carriera da regista di Clint Eastwood, ma anche uno dei più apprezzati ed amati.
Francesca (Meryl Streep) e Robert (Eastwood) si conoscono per caso mentre il marito ed i figli di lei sono fuori città. Casalinga lei e fotografo lui, i due finiscono per innamorarsi perdutamente e passano insieme 4 giorni. Francesca però non è sicura di volersi separare dalla propria famiglia, ed i due prenderanno strade diverse.
Il film è decisamente fuori dai canoni di Eastwood, essendo un film romantico. Eppure è uno dei film più citati nella sua produzione, grazie ad una scrittura eccellente ed una altrettanto eccellente interpretazione di Meryl Streep, che otterrà una candidatura all’Oscar.
4) Un mondo perfetto (1993)
Il biennio 92-93 segna probabilmente il raggiungimento di una maturità nella carriera di Eastwood. Dopo il grandissimo successo ottenuto l’anno prima con Gli spietati gli viene affidato un film su commissione, a cui il regista riesce però a dare un tocco estremamente personale.
La storia è quella di Butch Haynes (Kevin Costner), evaso di prigione insieme al compagno Terry. I due rapiscono un bambino come ostaggio, Philip. Quando Butch si accorge che Terry ha cattive intenzioni verso il bimbo, uccide il suo compagno. Fra i due comincerà un rapporto d’amicizia, mentre alle loro calcagna c’è il texas ranger Red Garnett (Eastwood), insieme alla criminologa Sally (Laura Dern).
Ancora una volta Eastwood non ci lascia delineare una chiara linea che separa bene e male, legale ed illegale, tracciando però questa volta un ritratto diverso dal suo solito personaggio tutto d’un pezzo, mostrando un lato più dolce della sua idea di cinema. È l’inizio di una parte di carriera più intima nella sua filmografia, di cui abbiamo apprezzato l’ultimo esempio lo scorso anno con The Mule.