Clint Eastwood è ormai un simbolo di Hollywood e dell’americanità tout court. Del resto, con una carriera che spazia dal 1955 ad oggi non poteva essere altrimenti. Abbiamo amato il suo grugno negli spaghetti western di Sergio Leone, poi lo abbiamo visto dietro la macchina da presa, a partire dal 1971. Probabilmente in pochi si sarebbero aspettati un successo del genere. Oggi Eastwood è soprattutto regista, limitando le sue apparizione come attore, arrivato oltre i 90 anni. Ad oggi rimane uno degli personaggi del cinema americano più amati, che ha saputo rinnovarsi in una carriera lunga 65 anni.
Clint Eastwood: i 10 migliori film diretti dall’iconico attore
Quando Clint Eastwood passò alla regia per la prima volta, negli anni '70, pochi probabilmente si aspettavano una carriera così longeva ed intensa
L’ultimo film di Clint Eastwood è un’autentica perla nella sua produzione. Ed è davvero straordinario che a 88 anni suonati il regista sia stato capace di dirigere e recitare un film di questo livello.
La storia è basata su eventi reali. Earl Stone è un floricoltore ormai in rovina, dopo un’intera vita dedicata al lavoro. Decide così di accettare l’offerta di un amico e comincia a lavorare come corriere della droga, soprattutto per tentare di riprendersi la sua attività e di riallacciare i rapporti con la sua famiglia.
Lo stesso Clint torna a recitare nel ruolo di protagonista dopo parecchi anni, donandoci un personaggio molto diverso da quello a cui siamo abituati. Earl non è il vecchio scorbutico e disilluso, ma un uomo ancora pieno di speranze e di gioia, verso il suo lavoro e la sua famiglia. Ed ancora una volta le sue azioni illegali saranno spinte da buoni intenti, tanto da mettere in dubbio l’ordine costituito.
9) Sully (2016)
Uno degli ultimi lavori di Clint Eastwood, Sully è passato piuttosto in sordina, soprattutto in Italia. Il regista torna a raccontare una storia tutta americana, dopo il successo ottenuto con il precedente American Sniper, trasponendo gli eventi del 15 gennaio 2009, quando il pilota di aerei di linea Sully (Tom Hanks) salva centinaia di persone con un atterraggio d’emergenza nell’Hudson dopo un guasto all’aereo. Nonostante venga acclamato come eroe, viene messo sotto inchiesta dall’ente aeronautico ed accusato dall’assicurazione, in quanto sostengono che avrebbe potuto effettuare un atterraggio in un aeroporto vicino, evitando così la distruzione del mezzo.
In pieno stile Eastwood torniamo ad avere un eroe popolare in rotta di collisione con le autorità. Un uomo il cui operato trascende le leggi americane, ma sempre a fin di bene. Un film che parla di umanità e della sua imperfezione, ma anche della sua sostanziale bontà, restituita da una grandissima interpretazione di Tom Hanks al fianco di un altrettanto grande Aaron Eckhart.
8) Il cavaliere pallido (1985)
Eastwood ha costruito la sua carriera sulla sua immagine di pistolero western con la faccia da duro. Era naturale che nel suo passaggio dietro la macchina da presa riprendesse quello stesso personaggio, ma sapendolo declinare in chiave moderna (o post-moderna).
Con Il cavaliere pallido, infatti, mette in scena un western che si mette in dubbio, andando a sgretolare quella che è la struttura tipica del genere. Perché il western è entrato in grande crisi ormai da anni e non riesce più a parlare agli spettatori come un tempo.
Il film anticipa le tendenze del regista che avranno massima espressione ne Gli spietati, iniziando a delineare una precisa autorialità che Eastwood si porterà avanti per sempre.