Gli 8 film storici più inaccurati di sempre [LISTA]
Ci sono alcuni film storici che non nascondono fastidiosi dettagli ed imprecisioni, sacrificando ogni senso logico/storico a favore della spettacolarità
Ancora Emmerich nella lista, che questa volta porta un’abominio fantapreistorico dove tutto, uomini e animali, per stupire ed emozionare, vengono infilati nel calderone assieme a qualunque altra cosa vi possa venire in mente: dai mammut da soma utilizzati come gru per erigere piramidi (davvero?) alle tigri dai denti a sciabola riconoscenti (ancora più antiche) fino a ai super polli dinosauri.
Nel descrivere la vita del 10.000 a.C., inoltre, il regista inserisce uomini che arrivano direttamente dalla Walk of Fame di Hollywood, con trucco e messa in piega, dando al tutto una credibilità tale da far saltare le coronarie. Ma oltre a questo: armi e strumenti di metallo (materiale semi-sconosciuto 10.000 anni fa), città intere, piramidi, Sfingi, acquedotti e navi a vela, tanto che è impossibile trovare altri film che siano riusciti a totalizzare una quantità simile di inaccuratezze e incongruenze storiche, narrative, geografiche e etniche quanto questo. Un insulto ai film storici.
Apocalypto, 2006 di Mel Gibson
Questa volta Mel Gibson veste i panni del regista. Apocalypto è un buon film, ben girato, dinamico, senza un attimo di tregua e in cui la storia della caduta dei Maya è un semplice pretesto su cui costruire le vicende di un uomo in fuga.
La prima tra le inesattezze storiche presenti nel film consiste nel fatto che la tribù del protagonista vive in totale isolamento nella profonda giungla messicana senza conoscere nulla della grande città dei sacrifici. I Maya erano un popolo che non si insediava per lungo tempo in luogo, che viveva di agricoltura e quando il terreno non risultava più fertile si spostavano.
L’adorazione morbosa del Sole da parte della cultura Maya è in realtà un’alterazione, funzionale al solo svolgimento della sequenza del sacrificio. La religione Maya, osservatori del cielo, era composta da un pantheon di divinità tra cui la più importante era quella del mais. Inoltre nella cultura dell’antico popolo non era previsto il rituale sacrificale descritto nel film. Non c’è alcuna prova che questa pratica fosse diffusa anche tra i Maya, una cultura considerata perlopiù pacifica, in cui era più comune l’auto-sacrificio, infliggendo ferite a lingua e organi genitali. Nel finale inoltre, il film termina con l’arrivo di navi spagnole, ma i primi esploratori giunsero nella regione solo 400 anni dopo l’epoca della cultura Maya ritratta nella pellicola.
Braveheart – Cuore impavido (Braveheart), 1995 diretto e interpretato da Mel Gibson
Trasposizione cinematografica dell’epica storia del patriota scozzese William Wallace che combatté gli inglesi e la tirannia di Re Edoardo I nel XII secolo. Mel Gibson dirige ed interpreta un kolossal di ampio respiro che pur eccellendo nelle scene di guerra è storicamente veritiero come lo sbarco dei plutoniani sulla terra.
William Wallace nel film è cresciuto in povertà, come semplice agricoltore, ma per gli storici è il figlio di un cavaliere della contea dell’ Ayrshire, senza il kilt, ma con abiti comuni, che si rese protagonista delle guerre di indipendenza scozzesi diventando un eroe nazionale. Il film, però, è colmo di anacronismi e di dettagli sbagliati. La rivolta di Wallace inizia nel 1297, ventuno anni dopo la riunione dei nobili scozzesi che si vede all’inizio dell’opera. In realtà, nel 1276, vigeva una pace durata quasi sessant’anni anni tra Scozia e Inghilterra, e i primi indizi di una guerra imminente si manifestarono solo nel 1296, quindi vent’anni dopo.
Nel film, inoltre, viene anche mostrata un’ipotetica storia d’amore tra William Wallace e la regina Isabella, ma la realtà storica fu ben diversa perché all’epoca dei fatti, la principessa era una bambina di soli tre anni e quasi certamente non incontrò mai lo scozzese di persona.
Alexander, 2004 di Oliver Stone
Imponente e ambiziosa trasposizione cinematografica della vita di Alessandro Magno, figura affascinante e controversa, Alexander è un film non completamente riuscito e con alcune inesattezze storiche.
Dalla caratterizzazione dei personaggi, ai costumi, le armi e persino le tattiche di combattimento fanno parte di una ricostruzione storica lontana anni luce dalla realtà. La battaglia dell’ Idaspe non si combatté alla luce del sole, ma di notte e con la pioggia, e soprattutto Alexander non fu mai gravemente ferito in quello scontro. Ma i grossolani errori storici si evidenziano soprattutto nelle cartine geografiche sulle quali vengono visualizzate le conquiste di Alessandro, prima segnate in latino poi in inglese.
Gli anacronismi presenti nel film non si contano: Alessandro consola Efestione morente dicendogli che andranno in Arabia insieme a combattere contro gli sceicchi armati di scimitarre, circa 1000 anni prima della nascita dell’islam. Ma anche a inizio film, compare la citazione “la fortuna aiuta gli audaci”, riconoscibile anche quando olimpiade canta per il piccolo Alessandro sempre nelle prime sequenze. Come potevano i macedoni-greci nella seconda metà del IV secolo a.C. far uso di questa locuzione latina, se appartiene all’Eneide di Virgilio, scritta più di trecento anni dopo?
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