Gli 8 film storici più inaccurati di sempre [LISTA]
Ci sono alcuni film storici che non nascondono fastidiosi dettagli ed imprecisioni, sacrificando ogni senso logico/storico a favore della spettacolarità
La difficile “vita” dei film storici. Diciamocelo, qualsiasi film che narra della storia passata non potrà mai essere totalmente accurato sotto ogni punto di vista. Tuttavia, ci sono alcuni film che mostrano fastidiosi dettagli ed imprecisioni banali, a volte ridicole, altre terrificanti (ad esempio ne Il Gladiatore mostrano battaglie mai avvenute, cani nemmeno esistenti all’epoca e iscrizioni sbagliate in Latino) essendo non affatto accurati nella ricostruzione degli eventi, ma anche esageratamente sciocchi nel sacrificare ogni senso logico/storico a favore della spettacolarità.
Ecco, quindi, i film storici più inaccurati di sempre.
The Imitation Game, 2014 di Morten Tyldum
Il film è l’adattamento cinematografico di Alan Turing: The Enigma, biografia scritta da Andrew Hodges nel 1983 e ripubblicata subito dopo l’uscita del film. Quindi un biopic basato sulla storia vera dal matematico e crittoanalista britannico Alan Turing, qui interpretato da Benedict Cumberbatch. Nel film però sono presenti delle grossolane inesattezze tra la storia raccontata e la vita reale del matematico. Inoltre, tutto ciò che riguarda la vita di Alan Turing è abbastanza avvolto nel mistero, dato anche dal fatto che i documenti riguardanti la sua cooperazione con il governo britannico sono andati distrutti.
La prima delle inesattezze riguarda l’arresto del matematico nel 1951 e le seguenti indagini che portarono alle accuse di spionaggio per il governo sovietico. In realtà Turing venne arrestato nel 1952 e fu lui stesso a presentarsi innanzi alla polizia per denunciare un furto. Quest’ultimi lo arrestarono perché durante la denuncia dichiarò la sua omosessualità, che all’epoca era considerata un reato grave condannabile con la castrazione chimica. Oltre a questa inesattezza va aggiunto che il personaggio di Alan Turing ci viene mostrato come una persona solitaria, con seri problemi nel rapportarsi con gli altri. Ma nella vita reale il matematico, nonostante fosse considerato eccentrico e preferisse usare un suo metodo indipendente e lavorare in solitaria, era moltosocievole e con molti amici, e titolare di un genuino interesse nei confronti dei più bisognosi.
John Cairncross nel film minaccia Turing di rivelare la sua omosessualità al governo se il matematico avesse svelato a sua volta il fatto che Cairncross fosse una spia. Nella realtà però l’incontro tra i due non è mai avvenuto in quanto non erano nemmeno conoscenti e Turing lasciò Bletchley Park già nel 1942 e non restò affatto con gli altri criptoanalisti fino al 1945. Infine, la macchina realizzata dal matematico viene chiamata “Christopher” nel film, per onorare l’amico di infanzia. Nella realtà però venne chiamata “Bomba”, prendendo ispirazione dall’ordigno progettato nel 1928 dal crittoanalista Rejewski.
Il gladiatore (Gladiator), 2000 di Ridley Scott
Come vi abbiamo riportato in apertura, sono molte le inesattezze storiche ne Il Gladiatore. 180 d.C. Massimo è un comandante dell’esercito romano, forte e leale. Quando l’imperatore Marco Aurelio muore, suo figlio, Commodo, gli distruggerà la vita. Massimo si ritroverà schiavo, con un figlio ed una moglie morti, e cercherà di vendicarsi. Nel cast troviamo: Russel Crowe, Joaquin Phoenix, Oliver Reed. Il grande Scott piega la storia romana e i suoi personaggi sotto il giogo di un dualismo che risulta banalmente semplicistico, anche per gli Stati Uniti.
Il pollice verso, utilizzato dall’imperatore nel film per decretare la morte del gladiatore sconfitto, non ha il significato che tutti credono. Non tutti sanno che nella tradizione romana il pollice verso il basso rappresentava la spada rinfoderata, mentre il pollice verso l’alto rappresentava il fendente con la spada, e dunque di conseguenza una richiesta di morte. Dato che la comunicazione non verbale è però cambiata nel tempo e che il pollice in su è diventato negli anni un simbolo positivo, la produzione ha deciso di non confondere il pubblico nella messa in scena della grazia concessa.
Inoltre l’uccisione di Marco Aurelio per mano del figlio Commodo è ovviamente una versione romanzata della realtà, come anche la morte dello stesso Commodo, avvenuta per strangolamento da parte di un atleta di nome Narcisso. Inoltre, la lotta di Massimo contro le tigri è una finzione, visto che all’epoca chi combatteva contro le belve feroci erano i venatori.
Troy (2004), di Wolfgang Petersen
Nonostante non sia un film storico “classico” ma l’adattamento di uno delle opere antiche più importanti di sempre, Troy resta un esempio fulgido di film a sfondo storico inaccurato. Il regista Wolfgang Petersen si prende tutte le libertà possibili trasformando l’Iliade di Omero in un polpettone kolossal in salsa soap opera, stravolgendolo completamente e dando origine a vicende del tutto inventate, romanzate e perlopiù assurde, a partire dal momento in cui Elena venne presa da Paride fino alla caduta di Troia. La guerra durò dieci anni e non solo un paio di settimane, come traspare dalla pellicola.
Durante il film nello scontro tra Menelao e Paride di Troia, Menelao non viene ucciso da Ettore, nell’Iliade Paride sta per perdere il duello quando improvvisamente Afrodite interviene e lo porta nella sua stanza. Entrambi i fratelli, Menelao e Agamennone, sopravvivono alla guerra di Troia, e Aiace non fu ucciso da Ettore ma bensì si suicidò, lo stesso Achille muore prima della costruzione del celebre cavallo.
Le cose da elencare sarebbero ancora molte in realtà, le più ingenue però si palesano quando vengono mostrate spade di ferro, in un tempo dove l’unico metallo lavorabile era il bronzo. Le spade di bronzo usate all’epoca non erano capaci di perforare un corpo umano, almeno non come mostrate nel film, specialmente se il caduto era protetto da una spessa corazza di cuoio. Inoltre all’inizio, nel panico generale derivato dall’arrivo dei greci, nel mercato, passano due lama direttamente dalle Ande Peruviane.
Il patriota (The Patriot), 2000 di Roland Emmerich
Dopo Braveheart, un ispirato Mel Gibson diviene ancora un eroe, ma a stelle e strisce e sempre in lotta contro gli inglesi. Il patriota si svolge durante la guerra rivoluzionaria e racconta la storia di Benjamin Martin, un uomo che combatte in guerra per vendicare la morte di suo figlio. La maggior parte del film è in realtà finzione. Qui in particolare alcuni degli eventi narrati non sono mai accaduti e alcuni personaggi sono ingiustamente rappresentati.
I soldati britannici sono raffigurati come la peggiore feccia. In una scena, radunano donne e bambini, li chiudono in una chiesa e poi danno fuoco all’edificio.
Il film è anche falso nel dipingere il personaggio principale, Benjamin Martin, che è in parte basato su quello di Francis Marion, ritratto quasi come un “supereroe Marvel”. Nel film, Martin è un uomo molto dolce e premuroso, ma la storia dimostra che il corrispettivo reale era noto per essere un guerriero sanguinario, che commetteva atrocità sui soldati dell’impero britannico e per lasciare i propri uomini liberi di saccheggiare ogni posto che visitavano, oltre all’aver ucciso e perseguitato molti indiani.