Dracula: Recensione della miniserie BBC/Netflix

Vi presentiamo la recensione della nuova serie della BBC One, ispirata all'omonimo romanzo di Bram Stoker: Dracula con Claes Bang e Dolly Wells.

WARNING: Embargoed for publication until 00:00:01 on 07/12/2019 - Programme Name: Dracula - TX: n/a - Episode: Dracula - episode 1 (No. n/a) - Picture Shows: Dracula (CLAES BANG) - (C) Hartswood Films - Photographer: Robert Viglasky
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Dracula è una miniserie televisiva trasmessa da BBC One e da Netflix ideata da Mark Gatiss e Steven Moffat. Lo show si compone di tre episodi, della durata di un’ora e mezza ciascuno. La serie è ovviamente basata sull’omonino romanzo di Bram Stoker. Nel cast figurano Claes Bang, Dolly Wells e John Hefferman.

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Trama

Il primo episodio comincia con un racconto di un uomo, Jonathan Harker, visibilmente malato che descrive il suo viaggio all’interno di un monastero, mentre due suore lo ascoltano. Racconta di essere stato in Transilvania al castello di Dracula, dato che il proprietario, il conte Dracula, ha intenzione di trasferirsi in Inghilterra.

Jonathan è un procuratore ed il suo compito è far firmare i documenti. Il luogo ha un aspetto spettrale: un labirinto molto vasto composto da numerose stanze ed angoli nascosti. La sua convivenza al castello diviene subito molto strana, e lentamente Jonathan si rende conto che sta correndo un grave pericolo: il conte Dracula si sta nutrendo di lui indebolendolo, mentre contemporaneamente diviene più giovane, più forte. Jonathan scopre che non è l’unico prigioniero del castello ma fortunatamente per lui, riesce a fuggire.

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Dracula: Tra pregi e difetti

I tre episodi sono ambientati in luoghi diversi ed in momenti temporali differenti, apparentemente appaiono separati uno dall’altro, ma un filo narrativo comune li unisce. Seguiamo il viaggio del conte Dracula con il primo, ambientato nel suo castello e successivamente al monastero; il secondo episodio, dove ci troviamo su una nave in viaggio verso il nuovo mondo; e l’ultimo, dove si presenta uno sbalzo temporale, siamo infatti nel 1987. La scelta di proporre episodi così lunghi è ambiziosa e porta alla miniserie sia lati positivi che negativi.

Gli episodi sono ben calibrati e non mancano diversi colpi di scena che arrivano al momento giusto, anche se in alcuni punti purtroppo ci sono dei cali di ritmo, che ci pongono a domandarci se fosse così necessaria una durata così elevata. Le scelte narrative sono però interessanti: l’idea di portare il personaggio di Dracula ad un tempo quasi contemporaneo con gli altri personaggi che irrimediabilmente cambiano dato che è passato più di un secolo, si rivela buona. Anche le scenografie ed i costumi sono molto curati, ne è un esempio il secondo episodio, che si svolge interamente in un veliero.

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Ottima la prova attoriale di Claes Bang, nel ruolo del vampiro per antonomasia. Dracula non è l’unico personaggio mitologico presente nella miniserie: abbiamo infatti una versione femminile di Van Helsing, interpretato da Dolly Wells. Una scelta di sicuro non prevedibile, che dona allo show una marcia in più. Il sangue e la violenza non mancano, dopotutto si sta parlando di un vampiro sanguinario, ma non sono troppo invadenti all’interno della storia, con effetti speciali ben calibrati. Un altro aspetto positivo è la fotografia: lo sfondo varia nei colori, facendo immergere lo spettatore in un’atmosfera spettrale.

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Guardando i creatori dello show, Mark Gatiss e Steven Moffat, non può non scattare il confronto con uno dei loro lavori più apprezzati dal pubblico: Sherlock. Dracula non è da buttare ma di sicuro non presenta la stessa dinamicità e potenza di Sherlock. In conclusione, Dracula è un buon prodotto di intrattenimento ma sicuramente non privo di difetti.

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