Con Hammamet,Pierfrancesco Favino, ad esempio, ha dimostrato di essere all’altezza dei molti colleghi d’oltreoceano come attore camaleonte, capace cioè di nascondere i propri lineamenti per presentare quelli di qualcun altro.
In questo caso Pierfrancesco Favino è diventato Bettino Craxi per Gianni Amelio. Una prova istrionica che, già solo dalle prime immagini e dal trailer, aveva già convinto critica e pubblico, spingendo sempre di più Favino nell’Olimpo dei grandi interpreti.
Il cinema, tuttavia, è pieno di prove attoriali basate sui trasformismi, sulla capacità di essere qualcun altro di diverso, se non di completamente opposto. Quali sono, allora, gli esempi di miglior trucco al cinema? I migliori trasformismi che ci sono stati regalati nella settima arte? Quali sono stati gli attori che, più di tutti, sono riusciti a calarsi in qualcuno di quasi irriconoscibile?
Miglior Trucco: l’arte della trasformazione
Christian Bale
Naturalmente non si può scrivere una lista dei migliori attori camaleonti non partendo da colui che, nel corso degli ultimi anni, ha davvero trasformato il proprio corpo in una sorta di tavolozza bianca a disposizione dei registi.
Christian Bale ha cambiato volto e fisico così tante volte nel corso della sua carriera che sarebbe facile incoronarlo come re dei trasformismi cinematografici. Basti pensare alla spaventosa perdita di peso per L’uomo senza sonno o per interpretare Dicky Ward in The Fighter, per cui si è aggiudicato l’Oscar come Miglior Attore Non Protagonista.
Si pensi ai chili, al contrario, messi su per l’altro film di David O’ Russell, American Hustle – L’apparenza inganna o alla muscolatura che ha dovuto scolpire per diventare Bruce Wayne nella Trilogia del Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan.
Sebbene in questo caso Christian Bale si sia servito di due make-up artist che lo aiutassero a somigliare quanto più possibile al personaggio da portare sul grande schermo, l’attore ha comunque scelto di cambiare alimentazione per cinque mesi con l’aiuto di una nutrizionista per aumentare di peso e leggenda vuole che quotidianamente si ripetesse: “non avrò pregiudizi verso Dick Cheney”.
Anthony Hopkins
Altra grande prova di trasformismo è stata quella con cui Anthony Hopkins ha deciso di diventare il maestro Alfred Hitchcocknel film omonimo del 2012 diretto da Sacha Gervasi, dove recitava al fianco di Helen Mirren, anche lei abile trasformista per la sua capacità di diventare la regina Elisabetta per Stephen Frears.
Il regista stesso ha dichiarato che Anthony Hopkins è un uomo che tiene alla sua forma fisica, soprattutto in chiave salutista. Va sempre in palestra e si tiene in forma, consapevole probabilmente che con l’età è più difficile sentirsi bene. Per questo sono state realizzate delle protesi appositamente per lui, per dargli la forma del corpo abbondante di Hitchcock.
Per il film McConaughey ha perso molto peso, rinunciando alla sua forma sempre molto prestante che lo ha reso un sex symbol. Ma la vera sorpresa è Jared Leto che nel film interpreta Rayon, una transgender affetta da AIDS e che riuscirà in qualche modo ad aprire una breccia nel cuore omofobo del protagonista.
Per interpretare Rayon il frontman dei 30 Seconds to Mars ha fatto una dieta che in tre settimane lo ha portato a pesare poco più di cinquanta chili: non si trattava comunque della prima volta che Jared Leto manovrava il suo corpo. Aveva già perso peso per Requiem for a Dream allo stesso modo in cui aveva accumulato chili per Chapter 27.
In un’intervista, però, Jared Leto ha parlato del fatto che con la dieta ha perso anche sicurezza in se stesso, riscoprendo le proprie fragilità psicologiche: questo lo ha aiutato ad entrare nello status mentale ottimale per interpretare un personaggio tanto delicato come Rayon.