Durante un’intervista podcast, il celebre regista Quentin Tarantino ha rivelato un cambio di posizione rispetto ai suoi film preferito del decennio appena concluso. Con un balzo in avanti, Dunkirk conquista il secondo gradino del podio. Il film di Christopher Nolan ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale è stato ampiamente rivalutato, al punto da scavalcare ben sei posizioni nella personale classifica del regista di C’era Una Volta a… Hollywood.
Le altre posizioni, soprattutto la prima, sono ancora segrete. Tuttavia, dopo aver rivisto per la terza volta il war-movie di Nolan, Quentin Tarantino ha deciso che spetta a lui la medaglia d’argento. In questa intervista ha infatti spiegato i motivi che gli hanno permesso questa rivalutazione.
“La prima volta che vidi Dunkirk rimasi un po’ intorpidito dalla sua spettacolarizzazione. Rimasi molto stupito ma non provai nessuna emozione. Solo dopo la terza visione sono riuscito ad andare oltre questo spettacolo e focalizzarmi sulla narrazione e sui personaggi”
Il punto focale del film che ha permesso a Quentin Tarantino questa rivalutazione positiva, si trova nella realizzazione di Dunkirk, al netto dello stile di Nolan.
“Spesso ci sono film in cui lo stile gioca esclusivamente sull’adrenalina. Ed è un’esperienza senz’altro coinvolgente, ma alla terza o quarta visione, ecco che i trucchi stilistici cadono. Nel caso di Dunkirk, il film premia gli sforzi di Nolan e ti fa venir voglia di vederlo ancora una volta. C’è un punto a metà film…è una sinfonia. Non c’è nulla che non funzioni”
Dopo le lodi a Dunkirk, Tarantino storce il naso davanti all’ultimo film di James Gray, Ad Astra, presentato all’ultimo festival di Venezia, portandolo come esempio negativo rispetto il sentirsi confusi davanti ad un film rispetto alle sceneggiature definite “multi-narrative“, come ad esempio lo stesso Dunkirk.
Infatti, afferma il regista, che sebbene lo script dell’ultimo film di Nolan abbia molteplici punti di vista, lui si sente comunque in buone mani perché sa che i nodi verranno al pettine. Viceversa, con il film di Gray, l’incantesimo si spezza e lascia Tarantino confuso in maniera negativa.
“Non so perché accadono quelle cose nella seconda metà di Ad Astra. Dobbiamo solo essere d’accordo con quanto ci viene detto e nulla più. Ci dicono quello che accade e noi dobbiamo andargli dietro. Ho apprezzato il film e Brad Pitt, sia chiaro, ma non capivo perché stessero accadendo quelle cose. Nemmeno Nolan ci dice quello che sta accadendo ma allo stesso tempo riesco a percepire che qualcosa succede”
Dopo quella dei migliori film dell’anno, non resta che attendere la classifica completa dei migliori film del decennio per vedere cosa ha preferito Tarantino.
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