16 curiosità su Non ci resta che piangere

Scopriamo insieme alcune curiosità su uno dei film comici più belli di sempre, Non ci resta che piangere, di e con Massimo Troisi e Roberto Benigni

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13) Personaggi

Nella pellicola, uno dei fratelli di Vitellozzo si chiama Remigio… che è anche il secondo nome di Roberto Benigni!
Inoltre, vista l’enorme quantità di girato, alcune scene sono state purtroppo tagliate. Tra queste era presente una sequenza in cui compariva Savonarola in persona. Il personaggio era stato interpretato dall’attore Marco Messeri, grande amico dei due comici.

14) Le location

Le riprese del film si sono svolte tutte in Italia. La maggior parte di esse sono state girate nel Lazio e a Cinecittà. Per la scena iniziale del passaggio a livello è stata utilizzata la cittadina di Capranica in provincia di Viterbo.

Il famoso lago di Bracciano è teatro invece della scena in cui i protagonisti si rifugiano sotto un albero quando un fulmine innescherà il processo che li condurrà nel 1492. La famosa scena del fiorino è stata girata presso il Castello di Rota a Tolfa. La spiaggia da cui parte Colombo è invece girata nella bellissima Cala di Forno, nella Maremma Toscana.

Il Parco archeologico e naturalistico di Vulci fa da sfondo alla scena in cui Leonardo da Vinci effettua gli esperimenti. Il lago Pellicone, all’interno del parco, ha ospitato anche alcune scene di un altro capolavoro della comicità italiana come Tre uomini e una gamba di Aldo, Giovanni e Giacomo.

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15) La profonda amicizia tra Benigni e Troisi

Roberto Benigni e Massimo Troisi erano legati da una bellissima e profonda amicizia. Questo traspare anche in questa fantastica pellicola.
In un’intervista del 2011, Benigni ha raccontato il senso del film spiegando che era strettamente collegato al rapporto che lo univa a Massimo.

Infatti era “un film nato da quel sentimento che è così uguale e così distante dall’amore che è l’amicizia.. nato proprio dal fatto che siamo invincibili, quando c’è questa armatura fragilissima, trasparente dell’amicizia, del volere costruire insieme una cosa. Eravamo allegri e ognuno poi si appoggiava sull’altro”.

Roberto inoltre ha sostenuto, con molta malinconia, che “tra noi era nata un’amicizia incondizionata, come quando nasce un amore. Il nostro rapporto era fondato sulla gioia, la purezza e l’allegria. Massimo se n’è andato troppo presto. Era un autore vero”.

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16) Possiamo chiamarlo remake?

Il 10 gennaio del 2019 è uscito un film dal titolo Non ci resta che il crimine. Vi ricorda qualcosa? Il regista Massimiliano Bruno ha deciso di prendere spunto proprio dal capolavoro del ‘84 di Troisi e Benigni per il suo nuovo film.

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La storia ha come protagonisti un gruppo di tre amici, interpretati da Alessandro Gassmann, Marco Giallini e Gianmarco Tognazzi. I tre gestiscono un tour guidato alla ricerca dei luoghi di Roma legati alle vicende della banda della Magliana. In un cunicolo trovano però un passaggio spazio/temporale e improvvisamente vengono catapultati nel 1982. Qui incontrano anche alcuni membri della banda criminale, tra cui il famoso Renatino, interpretato da Edoardo Leo.

In conclusione, Non ci resta che piangere è un film semplice ma profondo al tempo stesso. Un film che ci lascia con quel senso di malinconia e dolcezza tipica della comicità di Troisi che si fonde con il geniale umorismo di Benigni. Tutto ciò rende unica questa pellicola che non potremmo mai dimenticare neanche volendo.

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