Chezzo Zalone sarà nelle sale tra poco col suo nuovo film Tolo Tolo. La comicità dell’artista pugliese conserva sempre in sé diverse chiavi di lettura e questo nuovo film non fa eccezione.
Già qualche tempo fa, con l’uscita in anteprima del singolo Immigrato, contenuto nel film, le reazioni erano state decisamente contrastanti, con molte critiche rivolte a Zalone.
Di recente l’attore campione di incassi col film Quo Vado, durante un’intervista al Corriere della sera, è tornato a parlare delle reazioni che le sue parole hanno portato in passato e del problema del politicamente corretto.
Purtroppo non si può dire più nulla. Se riproponessi certe imitazioni di dieci anni fa, tipo quella di Giuliano dei Negramaro, mi arresterebbero. Oggi non potrei scherzare come facevo, che so, su Tiziano Ferro, o sugli “uominisessuali”. L’unica cosa atroce qui è la psicosi del politicamente corretto. C’è sempre qualche comunità, o qualche gruppo di interesse, che si offende.
Con la sua solita ironia poi, il barese, ha voluto rispondere anche a coloro che lo hanno accusato di razzismo per via di alcuni concept contenuti nel prossimo film.
Non sono razzista neanche verso i salentini, che per noi baresi sono i veri terroni. E neppure con i foggiani, anche se molti di loro si sono risentiti per una canzone che ho cantato da Fiorello, La nostalgie de bidet: “Così proprio ogg’ so’ turnuto nella mia Fogg’, la delinquenza la spazzatura la poverté, ma finalment voilà le bidet…”. Ne approfitto per chiedere scusa ai foggiani: lo giuro, non penso che appartengano a una razza inferiore… E chiedo scusa pure ai calabresi: nel nuovo film c’è una battuta terribile su Vibo Valentia
Cosa ne pensate delle parole di Checco Zalone? Abbiamo un problema col politicamente corretto?