Ecco 15 film sportivi (più un bonus) che rappresentano il meglio del genere. Titoli imprescindibili per chi ama il cinema e lo sport
Sicuramente uno tra i più apprezzati film sportivi dell’ultimo decennio, The Wrestler ha vinto il Leone d’Oro al 65º Festival del Cinema di Venezia.
Narra le vicende di Randy “The Ram” Robinson, leggenda del wrestling degli anni ’80, ormai a fine carriera.
La vita dell’uomo è un lento procedere verso la fine, dalla quale fugge ma che in cuor suo forse brama. Mickey Rourke sfodera una prestazione di quelle da lasciare ai posteri, interpretando in maniera impeccabile The Ram. La maggior parte del film viene impreziosito dalle espressioni dell’uomo che ballano sempre sul labile confine tra voglia di andare avanti e voglia di finirla. Il lento logorio del vecchio wrestler che rifiuta inconsciamente ogni possibilità di trovare la pace interiore è un lavoro introspettivo di livello altissimo.
Inoltre il film viene supportato anche da scene di wrestling davvero eccezionali e ben fatte. In esse appaiono mosse, dinamiche e sequenze proprie di incontri reali ed interpretate da wrestler provenienti dalle più disparate federazioni americane, come Ernest “The Cat” Miller e DJ Hyde.
Una delle migliori rappresentazioni del desiderio inconscio di alcuni uomini di auto distruggersi. Nessun dubbio a riguardo.
Vero gioiello tra i film sportivi contemporanei, quest’opera racconta la vita di Tonya Harding, talento indiscusso del pattinaggio su ghiaccio dalla vita a dir poco travagliata e protagonista di uno degli scandali sportivi più clamorosi degli anni ’90.
La vita di Tonya ci viene mostrata in tutta la sua triste realtà, senza mai virare su fattispecie secondarie. Lei è la protagonista e ogni fotogramma gira intorno alla sua vita.
Una trovata registica sicuramente interessante del film è il suo proporre scene nelle quali appaiono gli attori invecchiati che raccontano la vicenda al passato, come se si stesse parlando di una storia di gloria e trionfo in stile documentaristico.
Questo è sicuramente il maggior pregio della pellicola ,oltre alla recitazione meravigliosa di Margot Robbie nei panni di Tonya. Essa racconta tutta la storia facendo credere allo spettatore che prima o poi la vicenda della pattinatrice svolterà in positivo, cosa che invece non accade.
La vita di Tonya è una lenta discesa nell’oblio nel quale la ragazza perde tutto, anche l’empatia dello spettatore che non riesce a “tifare” per un personaggio così misero e sporco.
Opera cult degli anni ’70, questo film narra di uno sport non troppo rappresentato sul grande schermo, il surf.
La trama si svolge intorno alle avventure di tre ragazzi, Matt, Jack e Leroy detto “spaccatutto”. Tutta la vicenda ha come protagoniste le grandi mareggiate che colpirono la California nel 1962, 1965, 1968 e 1974, periodo nel quale scoppierà anche la guerra in Vietnam, punto nevralgico del film.
Attraverso questi momenti legati ovviamente al surf, vediamo la crescita sia fisica che umana dei personaggi, che diventano maturi con le loro diverse personalità trovando un punto di riferimento in Bear, artigiano locale che crea le tavole da surf che i ragazzi usano durante le loro esibizioni in mare.
Nel film è presente una meravigliosa sequenza di surf nella quale Matt utilizza la tavola che gli ha donato Bear per solcare un’onda enorme ed entrare nel mito prima di uscire dall’acqua e lasciarsi alle spalle quella vita e per fare posto ai nuovi giovani talenti del surf.
Tra di loro c’è Gerry Lopez, leggenda del surf americano, che interpreta se stesso. Un film che ci mostra uno spaccato della società americana cosi cambiata dalla guerra e che ha segnato indelebilmente i giovani di quegli anni.
Uno tra i migliori film sportivi nostrani, questa pellicola del 2016 di Matteo Rovere ci porta all’interno del mondo delle corse Gran Turismo italiane. Lo fa raccontandoci una storia vera e incredibile.
La vicenda gira intorno a Giulia De Martino, 17 enne talento dell’automobilismo e allenata dal padre che, durante una corsa, viene a mancare a causa di un infarto e che viene sostituto dal fratello di Giulia, Loris, tossicodipendente ed ex enfant prodige delle corse in auto.
Il film è delicatissimo e spietato allo stesso tempo. Ci mostra senza filtri la tossicodipendenza di Loris anche grazie a una delle performance migliori della carriera di Stefano Accorsi, oltre alle difficoltà della giovane Giulia che si trova in una situazione di emergenza totale.
Dal punto di vista tecnico il lavoro di Rovere è mastodontico ed ha un grande merito: non seguire la moda di utilizzare impropriamente gli effetti digitali.
Difatti tutte le scene di corsa sono girate grazie all’ausilio di veri professionisti dell’automobilismo, tantissimi stuntman, riprese di gare reali girate in strade realmente chiuse al traffico e attraversate da auto sfreccianti.
Ogni curva, ogni accelerata, ogni frenata è tutto incredibilmente reale.
Questo è uno dei migliori film sportivi che abbiano come tema centrale quello delle arti marziali sportive, ed in particolare l’MMA.
La trama gira intorno alla storia di due fratelli, Tommy e Brendan Conlon. Il primo è un ex eroe di guerra tornato da poco a casa di nascosto mentre il secondo è un professore di fisica con enormi problemi finanziari.
I due non si vedono da anni ma condividono l’odio nei confronti del padre, alcolizzato e negligente, e un passato nella lotta. Le loro vite si incroceranno quando verranno attirati da un montepremi enorme messo in palio da un torneo di MMA mondiale ad Atlantic City.
Non è sicuramente un film che spicca per originalità ma è sicuramente un’opera da vedere anche solo per godersi lo sguardo folle di Tom Hardy che riesce ad inquietare ogni volta che si prepara a combattere oltre ad ammirare delle sequenze di lotta assolutamente ben fatte e ben dirette. Un piacere visivo per tutti gli amanti di questo tipo di discipline vista anche la presenza di lottatori professionisti, alcuni di altissimo livello, come ad esempio l’ex stella della WWE Kurt Angle che interpreta Koba, terrificante guerriero russo.
Probabilmente non avrebbe meritato un posto tra i migliori film sportivi anche vista la natura dell’incontro presentato nel film, nel quale i protagonisti, quasi tutti cartoni animati, gareggiano contro degli alieni.
Tuttavia sarebbe stato terribilmente ingiusto non menzionarlo neanche, visto lo spropositato numero di persone tutt’oggi innamorate di questo film.
Space Jam narra le avventure dei Looney Tunes che, per non finire in schiavitù, devono battere una squadra formata da alieni giganti che hanno rubato il talento ad alcuni giocatori dell’NBA. Bugs Bunny & Co. paiono spacciati perché all’interno dei loro avversari scorre il sangue di gente come Sir Charles Barkley.
Senonché alla causa dei nostri protagonisti si unisce Sua altezza aerea Michael Jordan, il più grande giocatore di pallacanestro mai nato.
La sequenza finale che mostra il match tra le due squadre è qualcosa di memorabile, partendo dalla presentazione delle squadre fino ad arrivare alla schiacciata con allungo con la quale M.J. vince la partita e non troppo dissimile da quella che portò Jordan a vincere la gara delle schiacciate nel 1988.
Perché Space Jam è finzione, ma Michael Jordan volava sul serio.
Moltissimi bambini nel corso degli anni si sono avvicinati alla pallacanestro grazie a questa pellicola, come speriamo che molti altri lo faranno con Space Jam 2, in arrivo nel 2021 con protagonista LeBron James.
Non sarà sicuramente a livello degli altri 15, ma non avremmo mai potuto scrivere di film sportivi senza menzionarlo.
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