Gli elefanti sono tra gli animali più affascinanti del mondo. Sono creature gigantesche ed imponenti che a tratti paiono così docili e innocue. Nel corso della storia, sono decine i miti che girano intorno a questi pachidermi; partendo dalla loro proverbiale memoria, arrivando fino alla loro presunta paura dei topi.
Mago Merlino e Maga Magò
Proprio parlando di quest’ultima leggenda metropolitana, sono moltissimi i film nei quali viene utilizzato questo luogo comune. Ad esempio nel capolavoro di animazione Disney La spada nella roccia del 1963 vi è uno scontro magico tra Mago Merlino e la perfida Maga Magò. Quest’ultima, per tentare di vincere il duello, si tramuta proprio in un grosso elefante rosa. In tutta risposta Merlino si trasforma in un piccolo topolino blu che fa fuggire l’avversaria in prenda al terrore. Ma quanto c’è di vero in questa leggenda che riguarda pachidermi e ratti?
Elefanti, topi e formiche, cosa c’è di vero
Eppure da qualche parte questa convinzione deve pure nascere; difatti un fondo di verità c’è. Se gli elefanti si trovano davanti delle creature così piccole, possono reagire con movimenti bruschi e scattosi, in quella che potrebbe apparire come una manifestazione di paura. In realtà il motivo è molto più banale. Gli elefanti sono incuriositi da quelle creature così minuscole e vorrebbero solamente giocare con loro, niente paura. Fino a poco fa si pensava che i pachidermi, sprovvisti di epiglottide, temessero che quelle creaturine potessero, passando per la proboscide, soffocarli; ciò avrebbe giustificato anche il terrore ancestrale che invece è scientificamente provato da uno studio dell’Università della Florida, che gli elefanti nutrono nei confronti delle formiche.
In realtà gli animali dalle zanne d’avorio hanno e come l’epiglottide e temono le formiche a causa del loro odore estremamente fastidioso per il sensibile apparato olfattivo dei pachidermi. Per questo gli elefanti tendono a girare alla larga quando vedono le piccole operaie del mondo animale. Per i topi invece, nessuna paura. Anzi, dovrebbero essere proprio i piccoli roditori a fuggire di fronte ai ben più imponenti elefanti per il timore di venire schiacciati facilmente.
Gli elefanti di Pirro, tra storia e leggenda
E’ universalmente risaputo come Pirro, il condottiero Epiro, nella dura battaglia di Megara contro i romani del 280 a.C. utilizzò gli elefanti da guerra, creature sconosciute ai più in quel periodo. Come racconta lo storico Plinio il Vecchio, i romani utilizzarono come stratagemma quello di cospargere i maiali di pece, dargli fuoco e gettarli contro i pachidermi che, terrorizzati dalle fiamme, non potevano che fuggire.
Gli elefanti vengano spaventati dal più piccolo stridio di un maiale
Ovviamente queste parole di Plinio potrebbero far intendere un terrore ancestrale dei pachidermi nei confronti di creature piccole come maiali o topi, ma in realtà la paura era dettata dal fuoco e dai movimenti di dolore dei maiali e non dalle dimensioni degli animali.
Questo connubio tra storia, leggenda e reazioni particolari dei pachidermi ha portato il mondo alla convinzione che animali così enormi possano temere i ratti. In realtà, con buona pace di Mago Merlino, un piccolo topino blu non farebbe mai fuggire un grosso elefante rosa.
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