Quentin Tarantino:”Vi spiego come sarebbe stato il mio Halloween 6″

Quentin Tarantino halloween
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Provate ad immaginare il temibile Mike Myers diretto da Quentin Tarantino nel sesto capitolo di una delle saghe slasher più belle di sempre, Halloween. Il franchise, creato dalla mente di John Carpenter e ripreso recentemente da Greene, poteva avere proprio il regista di C’era Una Volta A… Hollywood dietro la macchina da presa. Tuttavia non se ne fece più nulla e il progetto saltò, andando tra le mani di Chapelle.

In un’intervista, Quentin Tarantino ha svelato questo curioso retroscena, spiegando come e cosa avrebbe fatto lui. È abbastanza lecito pensare che forse avrebbe potuto anticipare il suo personale record di sangue usato in un film, portandosi avanti coi tempi già negli anni ’90, senza aspettare il 2003 per Kill Bill: Vol. 1.

“Iniziai a lavorarci seriamente anche se sapevo che non avrei avuto la certezza di lì a poco di essere scritturato. Però buttai giù qualche idea e avrei voluto incentrare il film sull’identità dell’uomo in nero che aveva aiutato Myers. Avevo già in mente i primi venti minuti di film, con Myers e questo tipo in pieno stile Lee Van Cleef che viaggiano in autostrada e poi si fermano in una tavola calda uccidendo tutti. Un film all’insegna di cadaveri lasciati lungo tutta la Route 66”

Insomma, un road movie dove l’omicidio sostituisce la parte formativa. Nella miglior tradizione tarantiniana, in fin dei conti. Dopo aver raccontato il suo film mai girato, Quentin Tarantino ha anche detto la sua circa il discusso dittico firmato Rob Zombie, oggetto di una vera e propria rivalutazione da parte del regista di Knoxville.

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“Sono un grande fan dei suoi Halloween anche se all’inizio il primo non mi era piaciuto molto. Non mi piaceva l’estetica né tantomeno le aggiunte che Zombie aveva fatto al primo film. Un remake che andava a cento all’ora, tutto qui. Otto mesi dopo me lo sono rivisto a casa e ho completamente cambiato idea. E ho apprezzato questa sua estetica alla Peckinpah, oltre che a Danielle Harris. E il secondo film, talmente indipendente che non serve aver visto il primo!”, conclude Quentin Tarantino

Possiamo dire che Quentin Tarantino non è mai banale nelle sue scelte, anche e soprattutto quando si tratta di interpretare un franchise. Una versione dei fatta in stile tarantiniano che solletica la curiosità di tutti i fan del regista. Non resta che attendere sviluppi su questo “suo” Star Trek.

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