Film d'animazione uscito nelle sale il 25 dicembre del 1963, La spada nella roccia rimane uno dei classici Disney più belli di sempre. Scopriamone insieme alcune curiosità
Il film ha avuto qualche problema con il doppiaggio. Nella versione originale Semola è stato doppiato infatti da tre persone diverse! I primi due giovani doppiatori, crescendo, entrarono nella pubertà. In questo modo cambiarono voce durante la produzione, costringendo gli autori a trovare un terzo e definitivo doppiatore.
Un’altra curiosità è che la doppiatrice originale della cuoca che lavora con Semola è la stessa che doppia Aurora della Bella addormentata nel bosco. Due personaggi “leggermente” diversi!
Per quando riguarda invece le traduzioni, nella prima versione italiana Merlino non va a Honolulu bensì alle Bermuda, come nell’originale. “Arthur: Oh, Merlin! You’re back from Ber… Ber… Ber…” Merlin: Bermuda? Yes, back from Bermuda and the 20th century, heh-heh. And, believe me, you can have it. One big modern mess!”
6) Mago Merlino
Il personaggio di Mago Merlino è uno dei più rappresentativi di questo classico Disney. Per crearlo gli autori decisero di prendere spunto proprio dal grande capo Walt Disney! A sua insaputa, Walt venne ripreso in modo da usare i suoi movimenti per creare il personaggio. Il disegnatore Bill Peet sosteneva infatti che entrambi fossero irascibili e polemici ma anche scherzosi e intelligenti. Merlino ha inoltre anche lo stesso naso del grande fumettista.
7) Un film d’animazione filosofico
La spada nella roccia, nonostante i critici statunitensi abbiano sostenuto che avesse troppo humour e una narrazione debole, in realtà è uno dei classici più delicati ma anche più profondi della storia dell’animazione.
Nel suo libro The Best of Disney, lo scrittore Neil Sinyard afferma che, pur non essendo tra i più famosi, il film ha ottime animazioni, una struttura complessa ed è anche il più filosofico tra tutti gli altri classici. Infatti tutte le canzoni sono spiegazioni complesse di filosofia ma semplificate per essere capite anche dai bambini. Per esempio la canzone Questo il mondo fa girar è in realtà una spiegazione della dottrina dei contrari di Eraclito.
Oltre a riferimenti di filosofia antica, il 18° film Disney contiene anche riferimenti biblici come il personaggio di Caio: quando dice “non sono il suo tutore” riferito a Semola è un sottile riferimento a Caino e Abele della Bibbia.
8) Personaggi scomparsi e Easter Egg
Alcuni personaggi che dovevano essere protagonisti del film sono stati poi eliminati durante la produzione. Fata Morgana, antagonista per eccellenza nel ciclo arturiano, non appare perché gli autori la ritenevano troppo cattiva per il film in cui Artù è ancora un giovane ragazzino. Anche Ginevra sarebbe dovuta essere uno dei personaggi principali. Doveva essere una giovane ragazza di cui Semola si innamora, ma purtroppo l’idea poi è stata accantonata.
Ne La spada nella roccia ci sono anche alcuni Easter egg non molto facili da scovare. Per esempio il cervo che cerca di uccidere Caio all’inizio del film è.. la mamma di Bambi! È infatti proprio la stessa immagine del film ma con una diversa inquadratura. Anche il lupo che appare nel film è in realtà Tabaki de Il libro della giungla, ma venne in seguito scartato dal film del piccolo Mowgli.
Infine molti elementi della pellicola sono stati riciclati da La Bella Addormentata nel Bosco, come per esempio gli sfondi della parte iniziale e il gufo nella scena della foresta che ha ispirato Anacleto.
E se la vera spada nella roccia fosse più vicino di quello che pensiamo? Nel 1148, in un paesino vicino a Siena chiamato Chiusdino, nasce Galgano Guidotti. Galgano decide di diventare un cavaliere e intraprende una vita di vizi e divertimenti.
Nel 1180 ha una visione mistica di San Michele e decide di vivere come eremita dedicandosi interamente a Dio. Proprio per simboleggiare l’inizio di questa nuova vita, impugna la sua spada e la conficca in una roccia, pregando poi davanti all’elsa che diventa una sorte di croce. Nel 1181 Galgano diventa famoso per i suoi miracoli e muore nello stesso anno. Verrá proclamato santo già nel 1185. Ancora oggi possiamo ammirare la spada nella roccia di San Galgano, conservata nell’eremo di Montesiepi.
Per moltissimi anni la spada fu considerata un falso, ma dopo accurate ricerche scientifiche, nel 2001 si è dimostrato che è proprio una spada del XII secolo. Se mettiamo a confronto la vita di Galgano, precedente all’inizio del ciclo arturiano, si può presumere che sia stato proprio il santo italiano a ispirare la storia leggendaria di Re Artù.
Non a caso, uno dei cavalieri della tavola rotonda si chiama proprio Galvano, non molto diverso dal nome dal santo. Un’ulteriore coincidenza riscontrata è che si narra che Galgano fece un sogno dove incontrò Gesù e gli Apostoli. Tutti erano riuniti intorno a una tavola rotonda dove era anche presente il sacro Graal.
La storia di San Galgano potrebbe essere stata diffusa in Bretagna da cantastorie e quindi aver ispirato circa vent’anni dopo Chrétien de Troyes, uno dei primi autori della storia di Re Artù.