The Crown è una serie televisiva presente nel catalogo Netflix, lo show racconta la storia della regina Elisabetta II e la famiglia reale britannica. La serie punta ad un’accurata rappresentazione degli eventi storici, ripercorrendo tutti i decenni di storia dal momento di incoronazione dell’attuale regina del Regno Unito.
The Crown, terza stagione: recensione
Siamo giunti così alla terza stagione, e più precisamente al periodo storico che va dal 1964 al 1977. La regina ricopre il suo difficile ruolo da diversi anni e con il trascorrere del tempo sono mutate alcune dinamiche a Buckingham Palace. Inoltre, attraverso 10 episodi, si ripercorrono diversi eventi storici, sia lieti che tragici, come per esempio lo sbarco del primo uomo sulla Luna. E veniamo ora alla caratteristica principale che viene notata immediatamente: il cambio di cast. Una scelta stilistica peculiare che però ha motivo di esistere, il cambio degli attori principali infatti dona freschezza a questa terza stagione, proponendo un prodotto differente senza appesantire. Così avremo nel ruolo della regina Elisabetta II Olivia Colman che prende il posto di Claire Foy; per la sorella della regina la principessa Margaret Helena Bonam Carter che prende il posto di Vanessa Kirby; per il principe Carlo Tobias Mendez che sostituisce Matt Smith.
The Crown subisce un leggero mutamento, se con le prime due stagioni il centro dello show era Claire Foy e la difficoltà nel ricoprire il ruolo della regina con questa terza si approfondiscono maggiormente diversi personaggi, scendendo nell’intimo. Olivia Colman ci dona un’interpretazione magistrale che ci fa cogliere il cambiamento della regina, che comprende oltre all’accettazione del suo ruolo anche una freddezza che viene fuori attraverso le formalità e le convenzioni del galateo britannico. Anche Helena Bonam Carter non è da meno: senza eccedere riesce a rendere l’indole ribelle della principessa Margaret, che in alcune situazioni potrà anche giovare al destino del Paese. Con il passare degli anni abbiamo due personaggi, ormai cresciuti, che possiamo conoscere: i figli della regina. Ne osserviamo due su quattro più da vicino: il principe Carlo (Josh O’Connor) e la principessa Anna (Erin Doherty). The Crown mostra con delicatezza la difficoltà di crescere in un contesto così ufficiale, così complesso. In particolare il principe Carlo, legittimo erede al trono, ed i suoi primi approcci con i suoi doveri, che reprimono le sue scelte personali.
Questi ultimi dieci episodi si potrebbero riassumere con un termine: emozioni. Che siano eventi commoventi o terribili tragedie, la regia e la scrittura della serie ci accompagna in questo viaggio nella storia emozionandoci.La cura e l’attenzione per raccontare in maniera accurata gli eventi è strabiliante. Il comparto tecnico, come nelle prime due stagioni, rimane eccezionale e in particolare le musiche che compongono atmosfere uniche. Anche se con le prime due stagioni avevamo davanti uno show che appassiona, il regista Peter Morgan con questa ultima stagione alza ulteriormente l’asticella, la qualità aumenta per la gioia degli spettatori. Attendiamo quindi la prossima, che si avvicina sempre più al contemporaneo, in particolare ad un evento tragico che ha segnato la storia del Regno Unito. Siamo sicuri però che le scelte narrative di Peter Morgan non ci deluderanno.
Se avete apprezzato la recensione della terza stagione di The Crown vi consigliamo anche: