La storia segue le avventure di Howard (Arnold Schwarzenegger), un padre di famiglia talmente assorbido dal lavoro da aver dimenticato di comprare al figlio (Jamie Langston) il suo regalo di Natale. Il giorno della Vigilia, allora, l’uomo si precipita a comprare l’agognato giocattolo: quello che non sa è che l’action figure di Turbo-Man è il gioco più richiesto e che i negozi lo hanno ormai esaurito da tempo. Partirà così una forsennata ricerca, che spingerà Howard a vedersela con il postino Myron (Sinbad), che è nella sua disperata situazione.
Per prepararvi alla visione di questa sera abbiamo raggruppato alcune curiosità che forse non conoscete su Una Promessa è una Promessa.
Myron poteva avere un altro volto
Non tutti sanno che il produttore Chris Columbus avrebbe sperato di poter avere Joe Pesci nel ruolo di Myron. Questo probabilmente anche a causa della “parentela” che l’attore ha con le festività natalizie: è pressoché storico il suo Harry Lime in un altro cult del Natale, Mamma Ho Perso l’Aereo. Ma Joe Pesci – che attualmente sta conquistando con la sua interpretazione in The Irishmandi Martin Scorsese – era troppo basso: il suo metro e sessanta d’altezza creava un gap troppo esteso con il metro e ottantotto di Arnold Schwarzenegger.
Un mondo di giocattoli
Nonostante il Turbo Man di cui i protagonisti vanno alla disperata ricerca per tutta la durata del film sia un giocattolo di finzione, il giocattolo a cui Myron si riferisce quando parla di ciò che non ha ottenuto da bambino è, in realtà, un gioco realmente esistito. Si tratta del Johnny Seven OMA gun (dove OMA sta per One Man Army) ed aveva sette funzioni. Il gioco venne prodotto dalla Deluxe Reading, nella loro sezione Topper Toy. Venne immesso sul mercato nel 1964 e divenne il giocattolo più venduto dell’anno.
Una Promessa è una Promessa: una storia vera
L’idea che è alla base della pellicola è legata in mondo imprescindibile al mercato dei giocattoli natalizi. Randy Kornfield, che scrisse la sceneggiatura originale del film poi ripresa da Columbus, raccontò di aver testimoniato coi suoi occhi scene simili a quelle che poi avrebbe raccontato nel film. In particolare raccontò di quando i cognati si trovarono al centro di atti violenti tra compratori all’inizio degli anni ’90: i due, infatti, si erano recati all’alba a un negozio di giocattoli a Santa Monica, a Los Angeles, per comprare al figlio un Power Rangers. Anche Chris Columbus raccontò di aver provato sulla propria pelle questa sorta di corsa folle all’acquisto quando provò a comprare un Buzz Lightyear, da Toy Story – Il mondo dei giocattoli, che era arrivato al cinema nel 1995. Inoltre Schwarzenegger dichiarò nel corso del press tour che una volta gli era capitato davvero di arrivare alla Vigilia di Natale dimenticando di comprare i regali.
Una Promessa è una Promessa: problemi con le riprese
Le riprese del film ebbero luogo in Minnesota, e durarono cinque settimane a partire dal 15 Aprile 1996. Sebbene la produzione della pellicola abbia avuto quasi tempi record, la lavorazione non è stata così facile. Mentre il cast del film non ha fatto altro che ringraziare i cittadini del Minnesota per il loro buon comportamento e la loro collaborazione, il regista Brian Levant ha dichiarato che spesso era quasi impossibile lavorare a causa del rumore della folla accorsa per vedere coi propri occhi le riprese, specialmente al Mall of America, dove è stata filmata la sequenza all’interno del centro commerciale. La scena in cui, invece, una folla inferocita si getta nei negozi con lo stesso furore di un Black Friday americano, è stata girata fuori il Palace Theatre, nel centro di St. Paul. Sempre in Minnesota.
Poteva esserci un sequel
Una Promessa è Una Promessa è una pellicola che funziona perfettamente come film standalone, che inizia e finisce con il proprio arco narrativo. Ma è risaputo che ad Hollywood non chiudono mai del tutto la porta alla possibilità di guadagnare di più creando una franchise. La scena del film dopo i titoli di coda, quando Howard si rende conto di aver dimenticato qualcos’altro, è stata girata proprio in visione di un possibile sequel, che però non è mai arrivato.
Rischio di plagio
Nel Marzo del 2001 un giudice della courte di Birmingham, in Michigan, decretò che la 20th Century Fox rubò il soggetto di Una Promessa è Una Promessa a Brian Webster, un insegnante di biologia di un liceo di Detroit. Alla Fox venne chiesto un risarcimento di 19 milioni di dollari, poi scesi a un milione e cinquecentomila dollari. Webster aveva infatti sottoposto la sua sceneggiatura dal titolo Could This Be Christmas allo studio nel 1994 e non ottenne nessun pagamento o credito, sebbene il film avesse incassato più di 129 milioni di dollari a livello globale. La 20th Century Fox, però, ricorse in appello e il verdetto venne rovesciato: il soggetto di Webster era arrivato alla casa di produzione dopo che lo studio aveva già in corso la lavorazione su una possibile idea di film.
Improvvisazione
Sinbad, che interpreta Myron, ha improvvisato la maggior parte delle sue battute. Suggerito alla produzione dall’agente di Arnold Schwarzenegger, Sinbad all’inizio non sembrava essere adatto a interpretare il ruolo del Villain, per il suo volto più vicino a ruoli familiari. Ma Sinbad era dell’idea che Myron avrebbe finito col suscitare le simpatie del pubblico: riuscì a convincere Chris Columbus al punto che la produzione aspettò che Sinbad tornasse da un tour in Bosnia con Hillary Clinton e Sheryl Crow. A casa della sua continua improvvisazione, Sinbad obbligò suo malgrado anche Arnold Schwarzenegger a improvvisare nei duetti che avevano.
Il cuore di Una Promessa è una Promessa: Turbo Man!
Il costume di Turbo Man è stato studiato su quello di The Flash. I colori, infatti, sono pressoché gli stessi. Inoltre lo show di Turbo Man che Jamie sta guardando all’inizio del film è una parodia dei Power Rangers.
Per altre news e approfondimenti continua a seguirci su LaScimmiaPensa.com