Anthony Ilardo, cantante neomelodico napoletano di trent’anni, è stato ospite dell’ultima puntata di Non è l’arena, programma condotto da Massimo Giletti.
Durante l’intervista, avuta tra Anthony Ilardo e l’inviato di La7 Carlo Marsilli, l’attenzione è tornata sul caso riguardante il cantante Tony Colombo e sul rapporto che spesso intercorre tra un determinato tipo di musica e la criminalità organizzata.
Il giornalista quindi ha voluto chiedere al ragazzo cosa pensasse della camorra e Ilardo si è trovato a “difendere” quel tipo di vita.
La camorra è un’organizzazione, una scelta di vita. Voi avete scelto la vita di giornalista, io ho scelto la vita per la musica e loro hanno fatto una scelta di vita che va rispettata. Non posso schierarmi con le posizioni di chi si definisce un cantante anticamorra, come Rocco Hunt, perché io sono andato a lavorare per una persona che c’ha precedenti e mi dà il pane per far mangiare i miei figli. Magari non posso condividere, ma non mi permetto di giudicare.
Dopo queste dichiarazioni già di per se sconvolgenti, Marsili ha chiesto ad Anthony Ilardo spiegazioni riguardo ad una serata di festa nella quale era stato chiamato a cantare. Il riferimento è all’evento organizzato da Giovanni Illiano e Silvio De Luca, due esponenti del clan Beneduce-Longobardi che, per festeggiare l’avvenuta scarcerazione, hanno voluto organizzare una festa chiamando Ilardo a cantare. Durante quell’evento Silvio De Luca ha chiesto al cantante di salutare Carlucciello ‘o Fantasma, un importante boss in carcere dal 2017.
Il signor Silvio mi disse di salutare Carlo e io ho salutato Carlo, anche se non so chi è perché non sono della zona. Poi l’ho saputo dopo dai giornali.
Queste la parole con cui Ilardo si è giustificato ai microfoni de La7.
