L’inganno Perfetto: la Recensione del film con Ian McKellen ed Helen Mirren
L'Inganno Perfetto è un film di Bill Condon che dirige due leggende come Ian McKellen ed Helen Mirren in uno strano film dedicato al mondo delle truffe.
L’inganno perfetto è il nuovo film di Bill Condon (Demoni e dei,Dreamland, ma anche The Twilight Saga: Breaking Dawn), che dirige due leggende della recitazione come Ian McKellen ed Ellen Mirren. Il film è in programma nel contesto della 37esima edizione del TFF e sarà distribuito in Italia a partire dal 5 dicembre da Warner Bros Italia con il titolo L’ingannoperfetto. La sceneggiatura è tratta dal romanzo omonimo di Nicholas Searle.
Roy (Ian McKellen) è un ormai anziano genio della truffa che si appresta ad attuare il suo ultimo colpo ai danni di Betty (Helen Mirren), conosciuta tramite un sito di incontri. Roy, fingendosi vedovo ed alla ricerca di una relazione, tenterà di mettere le mani sul patrimonio della donna. Ma presto le carte in tavola verranno mischiate e Roy non sarà l’unico a nascondere la propria vera identità.
Il film parte in maniera piuttosto tradizionale, in quella che potrebbe apparire come una commedia come molte altre.
Roy, nonostante l’età, continua la sua vita all’insegna di truffe finanziarie a danni di uomini d’affari. Il copione è collaudato: convincere possibili investitori per un investimento comune per poi prosciugare il conto appena aperto. Ma si tratta perlopiù di un subplot. Il focus principale e parallelo è quello della finta storia d’amore con la vedova Betty, attratta nella sua trappola sul web. Roy tenta di entrare nella sua vita poco a poco, mostrando un finto lato dolce in maniera magistrale.
Non possiamo parlare nel dettaglio di quello che succederà, perché saranno molte le svolte nell’arco dell’ora e quaranta del film. Quello che possiamo però dire è che, purtroppo, l’intreccio principale di L’inganno perfettoconvince davvero poco, specialmente per certi twist che avrà nel finale, senza considerare il finale vero e proprio.
Se l’esito della truffa era pronosticabile, le motivazione e la storia che si nasconde dietro le due vite sembra veramente eccessiva ed artificiale. Oltre a porre una serie di temi lasciati inespressi, mai pienamente sviluppati.
Ed è un vero peccato, perché le premesse erano veramente buone, in parte rispettate dalla sottotrama di cui si parlava sopra. Non bastano due grandi attori a salvare la barca, ed il finale si trascina a fondo le buone cose viste o sottese durante il film. Vanno comunque elogiate le prestazioni sia della Mirren che di McKellen, che riescono comunque a rendere apprezzabile buona parte del film.
Tutto vanificato da un triste (nelle scelte di sceneggiatura) finale, che tenta di spiegare quello che doveva venir mostrato molto prima, per poterci rendere partecipi di quanto stava realmente accadendo. Invece restiamo stupiti, in senso negativo ovviamente, e finiamo a chiederci se veramente tutto questo sia possibile.
Un’occasione sprecata dunque per quello che poteva essere un’ottimo film con risvolti intriganti, ma che si limita purtroppo a cercare un effetto sorpresa sul finale che non convince e che ci fa rimanere con l’amaro in bocca.