Tutte le star deviate dalla Disney: idoli teen passati al lato oscuro

Nonostante la fama che ha caratterizzato la loro carriera, molte interpreti che hanno debuttato con la Disney hanno affrontato un'esistenza piena di lati oscuri. Eccone alcune

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Miley Cyrus

Miley Cyrus è forse uno dei volti più noti, insieme a Selena Gomez, delle produzioni Disney degli ultimi anni. La cantante, ex moglie di Liam Hemsworth, è stata infatti per anni il volto che si celava dietro i panni di Hannah Montana, serie andata in onda dal 2006 al 2011. Durante la sua permanenza in casa Disney, Miley Cyrus ha sempre offerto al mondo un’immagine di se stessa molto pulita e ordinata, che ben si sposava con la sua educazione cristiana.

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Miley Cyrus è Hannah Montana

Miley Cyrus raccontò poi a Celebrity News di aver confessato a sua madre di essere pansessuale quando aveva quattordici anni, dichiarando: non voglio avere etichette. Voglio essere pronta ad amare chiunque mi ami per quella che sono. Per questo non sorprende la sua vicinanza al mondo LGBTQ+: l’Hollywood Reporter ha raccontato del tatuaggio che Miley Cyrus si è fatta sull’anulare per sostenere i matrimoni tra persone dello stesso sesso.

La separazione dal marito Liam Hemsworth, avvenuta nell’agosto del 2019, è stata accompagnata dalle immagini dell’ex cantante Disney che baciava un’altra donna.

A differenza delle altre sue colleghe, comunque, Miley Cyrus non ha mai avuto problemi con alcol e droghe. In un’intervista dichiarò di ritenere l’alcol molto più pericoloso della marijuana, che lei ha sempre negato di aver consumato. Tuttavia l’intervista in cui difese la necessità di legalizzare la cannabis ha fatto sorgere più di un dubbio nei suoi fan.

Demi Lovato

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Demi Lovato nella sigla di Sonny

Il debutto di Demi Lovato nel mondo delle star Disney avviene quando fa l’audizione per prendere parte a Camp Rock, film per la televisione incentrata su una ragazza che sogna di diventare una cantante. Quando le viene chiesto di mostrare le doti canore per la parte, Demi Lovato canta Ain’t No Way di Aretha Franklyn. L’esibizione davanti a Gary Marsh, allora presidente della Disney, le fa ottenere la parte. In Camp Rock recita accanto ai Jonas Brothers, che la vorranno al suo fianco nel 2008 come artista di supporto nel Burnin’ Up Tour. L’anno successivo recita insieme a Selena Gomez in Programma Protezione Principesse. Sempre insieme ai Jonas Brother e a Selena Gomez regista la canzone Send It On, un singolo realizzato per beneficenza per Disney Friends for Change.

Nel 2010 i Jonas Brothers la invitano di nuovo ad essere la guest star del loro tour, ma Demi Lovato abbandonerà prima della fine. I media riportano che la ragazza ha chiesto di essere ricoverata in una clinica specializzata per fronteggiare i suoi molti problemi emotivi che la rendono incredibilmente fragile davanti al pubblico e alla notorietà.

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L’anno successivo, concluso il trattamento, rilasciò un’intervista a ABC News in cui raccontò che i molti problemi affrontati avevano a che fare con gli atti di bullismo subiti nel corso degli anni della sua giovinezza. Raccontò inoltre che il ricovero era dovuto a problemi legati alla bulimia e all’autolesionismo. Demi Lovato raccontò di avere disordini alimentari da quando si sentiva ripetere di essere brutta e grassa all’età di otto anni dai compagni di scuola, al punto che arrivò a chiedere a sua madre di poter avere un’istruzione privata, in casa.

All’età di undici anni, invece, iniziarono i problemi legati all’autolesionismo, quando una delle più famose tra le star Disney cominciò a recidersi parti di pelle vicino ai polsi per avere un modo di scendere a patti con tutte le emozioni che non riusciva a tenere sotto controllo. Emozioni che, durante l’ultimo tour dei Jonas Brothers, la spinsero a colpire uno dei ballerini di fila, Alex Welch, per cui si prese la totale responsabilità. Il trattamento subito, comunque, portò in superficie anche un disturbo bipolare, a cui si deve aggiungere anche il consumo esagerato di droga, che Demi Lovato ha confessato ad Access Hollywood, quando raccontò di non riuscire a stare più di mezz’ora senza sniffare cocaina. Mi portavo la droga anche in aereo, ha raccontato. Aspettavo che tutti dormissero e poi mi chiudevo in bagno, dove sniffavo.

Ma Demi Lovato non consumava solo droga, ma anche alcol. Ha raccontato: Ero diretta in aeroporto e avevo una Sprite che però era piena di Vodka. Erano appena le nove del mattino e io avevo già vomitato in auto, mentre andavo a prendere l’aereo.

Una situazione sempre più drammatica, che raggiunse il suo culmine quando la Lovato, nel 2012, cercò di togliersi la vita ingerendo delle pillole, che la portò a un lungo ricovero a Palm Springs. Nei successivi sei anni la cantante cerca davvero di rimettersi in sesto e di ripulirsi: esce il singolo Sober, con cui cerca di parlare apertamente dei suoi problemi di dipendenza. Tuttavia nell’estate dello stesso anno la sobrietà di Demi Lovato crolla: entra in overdose di eroina e viene ricoverata di nuovo. Al momento sta ancora cercando di scendere a patti coi suoi problemi.

Lindsay Lohan

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Lindsay Lohan in Genitori in trappola

Tra coloro che hanno debuttato con la Disney per poi sviluppare una carriera e una vita privata in contrasto con i valori pubblicizzati dalla casa di produzione di Walt Disney non si può non fare il nome di Lindsay Lohan, che debuttò a dodici anni nel film Genitori in Trappola, prima di raggiungere una fama ancora più estesa con Herbie – Il Super Maggiolino.

Ma al di là delle luci della ribalta, Lindsay Lohan è diventata forse la protagonista preferita di molti giornali scandalistici. Dal suo dichiararsi bisessuale nel 2009, a quando spense i suoi canali social per voler seguire la fede musulmana, passando per i molti guai giudiziari, iniziati nel 2007 quando causò un incidente sulla Sunset Boulevard, per guida sotto sostanze stupefacenti che la portò a iscriversi a un corso di rehab in una clinica di Malibù.

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Per aver guidato ubriaca e sotto l’effetto della cocaina, Lindsay Lohan venne arrestata subito dopo la conclusione della riabilitazione, ma riuscì ad ottenere la libertà su cauzione. La lezione, però, sembrò non esserle bastata, perché qualche mese dopo, a Santa Monica, si mise di nuovo alla guida da ubriaca e con della cocaina nella tasca. Un giudice della California la condannò a tre anni di libertà condizionata, con l’obbligo di seguire un programma di rieducazione. Nel 2009 corre il rischio di essere spedita in carcere per essere mancata alle sedute della terapia: il caso, però, viene risolto facilmente dai legali dell’attrice.

Nel 2010 viene condannata di nuovo a 90 giorni di prigione per non prendere parte alla riabilitazione imposta dal giudice, avendo così tradito i patti della condizionale. L’attrice, tuttavia, rimarrà in carcere solo per quattordici giorni. Nel corso dei due anni successivi Lindsay Lohan continuerà ad essere arrestata per motivi legati al suo abuso di sostante stupefacenti ed ogni volta riceverà sconti sulla condanna che le permetteranno di passare dietro le sbarre solo una manciata di ore.

Nel 2012 investe un pedone, che fortunatamente rimane quasi del tutto illeso. Lindsay Lohan continua ad entrare e uscire dalle cliniche riabilitative, finché un giudice non riporta che l’attrice ha concluso il numero di ore imposte dalla condanna, rendendola finalmente libera da problemi giudiziari. Ma il comportamento della Lohan e tutti i suoi problemi legali le hanno fatto piovere addosso un’attenzione negativa dalla parte della stampa e dagli studios, che hanno portato alla perdita di molti ruoli e della possibilità di ottenerne altri.

L’ultimo film a cui ha preso parte è The Canyons, pellicola del 2013 firmata da Paul Schrader e scritto da Bret Easton Ellis, che fu presentato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

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