Scatola Nera: recensione della prima crime-comedy italiana di Amazon
Scatola Nera è la prima serie crime-comedy interamente made in Italy ed è in arrivo il 25 novembre su Amazon Prime Video: ecco la nostra recensione in anteprima!
Abbiamo visto i primi episodi di Scatola Nera e oggi vi raccontiamo come sarà la prima serie crime-comedy italiana.
Il mercato della serialità italiana sta attraversando, in questi anni, un lento processo di rinascita che finalmente inizia a dare alcuni frutti: sono sempre di più le produzioni italiane che riescono a reggere il confronto con quelle internazionali e ad avere successo oltre i confini nazionali. Basti pensare a Gomorra, The Young Pope o alla recentissima 1994. Quello che ancora manca però, è una crime-comedy italiana, genere ormai molto in voga tra le serie. Elia Castangia, con la sua Scatola Nera, si propone proprio di colmare questo vuoto ed è solo la prima tappa di una serie di progetti futuri.
Prodotta da ZEN Europe, Scatola Nera si presenta proprio come «la prima serie italiana comedy crime» e farà il suo debutto su Amazon Prime Video il 25 novembre. Dopo aver visto due degli otto episodi in cui è composta, possiamo dirvi che il regista, Elia Castangia, è perfettamente riuscito nel suo intento. La tematiche della tipicacommedia all’italiana infatti, si sposano benissimo con l’atmosfera crime e il risultato è sorprendente.
Otto episodi per otto personaggi
Scatola Nera, composta da 8 episodi di breve durata, è una serie da vedere tutta d’un fiato in una domenica invernale. Ogni puntata si concentra su un personaggio in particolare, mentre cresce l’intreccio drammatico all’interno del gruppo. I protagonisti sono, come gli episodi, otto e sono accomunati da una passione (il teatro) ma anche da molti scheletri nell’armadio. Sono proprio i segreti di ciascuno a portare l’elemento mistery nel terreno della commedia, che ha come oggetto le vicissitudini di un gruppo di persone “costrette” a stare insieme.
Tobia è un capocomico in declino deciso a lasciare un segno prima di abbandonare il palco. Tenta così di rimettere in piedi la sua compagnia teatrale sperando che, la guida severa e decisa dell’ex fidanzata Monica e alcuni elementi di novità possano ridare vitalità al gruppo. I nuovi arrivati sono Valentina e Luca, due giovani che più che rianimare il gruppo, aumentano le tensioni già esistenti. Antonio è l’attore storico della compagnia, da sempre prova risentimento e rivalità nei confronti di Tobia. Anche lui nasconde qualcosa e questo segreto lo lega a Enzo, il “buono” del gruppo. Le due attrici della compagnia sono invece Chiara e Marta: una apparentemente innocua e l’altra ossessionata dal successo.
Con dei restrittivi limiti di tempo e location, Tobia deve mettere in piedi uno spettacolo in appena dieci giorni. La pièce è pronta ed è un’esilarante commedia ambientata nel claustrofobico caveau di una banca. Per riuscire a perfezionare lo spettacolo, Tobia invita tutti a ritirarsi in un isolato casale di campagna. La messa in scena e la vita reale sono mostrate nel film in modo alternato, ottenendo un doppio climax molto efficace: insieme alla tensione drammatica dello spettacolo, cresce anche quella della vita dei nostri attori.
Scatola Nera però è anche altro… Scatola Nera è tutto ciò che è nascosto e inespresso
La vita a stretto contatto nel casale scatena un altro livello di scatola nera, si scopre che non è solo il caveau della commedia. Pian piano vengono a galla i segreti personali dei protagonisti: storie di debiti di gioco, tradimenti, stalking, persino un suicidio… La messa in scena e la vita reale si alternano ora dopo ora, sfumando sempre di più i rispettivi confini e rivelando intrecci personali inaspettati. Tali intrecci sono richiamati a livello narrativo dal montaggio parallelo delle sequenze e dalla mescolanza di toni. All’interno della “scatola” crime troviamo quella comica. All’interno della “scatola televisiva”, che narra le vicende di otto persone comuni, troviamo quella teatrale. All’interno della realtà, la finzione.
Quello di Elia Castangia è un progetto ambizioso e anomalo, raccontato in modo originale, che incuriosisce molto e per questo, rischia anche di deludere. Una nota di merito va sicuramente alla regia, che osa con una struttura narrativa a scatole cinesi e un linguaggio ben definito, fatto di tagli audaci, montaggio parallelo e continui salti temporali. Una regia così sicura è indebolita forse da prove attoriali meno solide che, individualmente non convincono, ma complessivamente funzionano abbastanza.