Da poco approdato su Netflix, Esplorando il Corpo Umano, serie animata francese di fine anni ’80, ha destato la gioia nostalgica di molti utenti.
Molti dei lettori saranno probabilmente cresciuti guardando questo divertente e intelligente cartone animato o comunque lo avranno potuto apprezzare per il suo enorme intento paideutico. A riguardare adesso Esplorando il corpo umano viene da chiedersi dove si sia perso tale intento nelle produzioni dei cartoni animati odierni, che gli insegnamenti li trasmettono ancora, ma forse non con tale dovizia e passione scientifica come Siamo fatti così.
“Fate in modo che i nostri bambini vogliano sapere, suscitate la loro curiosità. Inoltre trattateli come persone con la loro propria ragione, che capiscono molto di più di quanto gli adulti vorrebbero farci credere. Essi saranno più forti per questo e ti saranno riconoscenti.”
Così parlava Albert Barillé, creatore della serie animata, venuto a mancare nel 2009. Barillé fu autore di altre sei serie animate, dalla costruzione analoga ad Esplorando il Corpo Umano, con i rigorosi 26 episodi, ed i consueti protagonisti Pierrot, il Maestro e tutti gli altri. Caratteristica di immedesimazione fondamentale di Barillé era quella che vedeva riutilizzare la fisionomia dei protagonisti della serie per ridisegnare anche i personaggi saltuari delle avventure che venivano raccontate. Così il linfocita assomigliava a Pierrot, Grosso era il macrofago e Nabot e Tignoso, i bambini dispettosi, spesso dovevano interpretare il ruolo di batteri e altri patogeni.
Una delle puntate che suscita maggior curiosità adesso, a distanza di almeno 30 anni, è quella sulla Vaccinazione, dall’omonimo titolo. Si tratta dell’episodio 22, che in Italia venne tasmesso come decimo episodio (la numerazione italiana degli episodi fu alterata).
Pierrot e Grosso vengono a contatto con dei batteri del tetano, Clostridium Tetani, chiamati nell’episodio Bacilli di Nicolaier, dal nome dell’internista ebreo tedesco che scoprì come curarne l’infezione. Pierrot supera efficacemente l’aggressione da parte della tossina tetanica perché è stato vaccinato, ma Grosso, che invece era a casa con la febbre il giorno in cui a scuola gli altri compagni venivano vaccinati, si ammala gravemente.
Fortuna che il Maestro, il dottore, si accorge subito della sua condizione e somministrategli le immunoglobuline il bambino guarisce. Sono numerose le volte in cui nell’episodio si ribadisce l’importanza dei vaccini: lo fanno i linfociti, lo fa il dottore e i bambini stessi, mentre nel sangue e nei centri nervosi del povero Grosso, che non ha ricevuto il vaccino, i suoi linfociti, i macrofagi, gli anticorpi, i neurotrasmettitori e i neuroni, impazziscono perché non riescono a trovare una soluzione all’infezione, spiegando più volte che non riescono a “riconoscere queste strane tossine”.
Venti minuti trascorsi tra le gag dei batteri e di tutti gli altri piccoli e simpatici personaggi ed un giovane spettatore dei primi anni ’90 poteva imparare moltissimo: che il tetano è un batterio che si può annidare ovunque nel terreno (anche nel vostro roseto), che le spore del tetano sopravvivono molto a lungo senza alcun nutrimento, che lavarsi le mani è importante ma in alcuni casi non è sufficiente, che l’infezione tetanica può anche portare alla morte e perciò è importante vaccinarsi e fare i richiami per essere protetti. Oltre a questo si poteva apprendere anche tutto il meccanismo fisiopatologico e immunologico che sta alla base di un’infezione tetanica e della risposta immunitaria esercitata sia da un organismo vaccinato che da un organismo non vaccinato.
Adesso pensate anche solo per un momento se un cartone animato del genere fosse scritto e trasmesso oggi nelle nostre tv, di fronte agli occhi dei bimbi di oggi. Associazioni di genitori si ergerebbero in difesa dell’indipendenza dei propri figli, nascerebbero petizioni per rimuovere dal palinsesto televisivo il programma che contiene messaggi faziosi e pericolosi, il politico populista di turno si accapiglierebbe con l’altro politico populista di turno circa l’appropriatezza di un prodotto dai contenuti così gravi, non adatti ad essere semplificati nella leggerezza di un cartone animato.
Si griderebbe al lavaggio del cervello, perché ognuno deve essere libero di farsi una cultura propria, sulle fonti da lui decise e da lui ritenute valide e fondate. Ci si indignerebbe di fronte ad un’operazione tanto meschina, mirata ad approfittare delle menti semplici dei bambini che non possono capire la complessità di temi come la vaccinazione.
E allora viene da ripensare alle parole di Barillé: “Fate in modo che i nostri bambini vogliano sapere, suscitate la loro curiosità. Inoltre trattateli come persone con la loro propria ragione, che capiscono molto di più di quanto gli adulti vorrebbero farci credere. Essi saranno più forti per questo e ti saranno riconoscenti.”
Forse è allarmismo, forse in realtà uno scenario del genere è fantascienza. Infondo la questione degli antivaccinisti è vecchia ed ormai sono rimasti in così pochi che si torna a parlarne solo quando si è in cerca di facili consensi. La realtà è diversa. La realtà è che in Italia è stato necessario obbligare gli italiani a vaccinarsi poiché un trend preoccupante aveva portato le coperture vaccinali a scendere pericolosamente sotto soglia. Nel biennio che si sta concludendo il trend riportato risulta invece positivo, ma c’è ancora molto da lavorare in molte regioni della Penisola.
Per chiunque cercasse una conferma o volesse informarsi più dettagliatamente, i dati sulle coperture vaccinali possono essere consultati sul sito del Ministero della Salute insieme anche al calendario vaccinale. Ovviamente la raccomandazione è di ascoltare sempre le indicazioni del medico di base, del pediatra e degli organi sanitari territoriali, circa le vaccinazioni cui sottoporre voi stessi e i vostri figli.
Noi vi lasciamo col più bel ricordo circa Esplorando il Corpo Umano, l’intramontabile sigla cantata da Cristina D’Avena.