Peaky Blinders, la vera storia del villain Oswald Mosley

Il personaggio di Oswald Mosley è stato il villain della quinta stagione di Peaky Blinders. Ecco la sua vera storia

Oswald Mosley in Peaky Blinders
Sam Claflin è Oswald Mosley in Peaky Blinders
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La quinta e bellissima stagione di Peaky Blinders si è da poco conclusa su Netflix, lasciando gli spettatori con un finale al cardiopalma che ben si sposa con l’altissima qualità offerta da questo quinto capitolo incentrato sui traffici della famiglia Shelby.

In questa quinta stagione il protagonista Thomas Shelby (Cillian Murphy), costretto ad affrontare le conseguenze del Giovedì Nero di Wall Street e la gran parte dei suoi demoni personali, finirà con entrare nella cerchia delle conoscenze di Oswald Mosley, un politico britannico interpretato dal Sam Claflin di Pirati dei Caraibi – Oltre i confini del mare e Hunger Games.

Chi era davvero Oswald Mosley?

Come nel caso dei Peaky Blinders, anche Mosley è un personaggio realmente esistito, passato alla storia per essere un politico fortemente conservatore, con una fede politica molto vicina al Partito Nazionale Fascista rappresentato da Benito Mussolini.

Nato a Londra nel 1896, Oswald Mosley divenne in qualche modo il simbolo dei movimenti antisemiti e fascisti che ebbero luogo nella capitale britannica tra gli anni ’20 e gli anni ’30. Coloro che seguivano la linea politica di Mosley e la facevano esplodere tra le strade, erano chiamati Blackshirts (non dissimile dalle camicie nere tipiche dei fascisti) ed erano noti per i loro atti violenti contro ebrei e chiunque si opponesse più o meno apertamente al loro leader.

Il peso della profonda fede fascista di un personaggio come Oswald Mosley lo si può facilmente intuire dal giro delle sue amicizie: Benito Mussolini era un confidente stretto, e Adolph Hitler apparve alle sue seconde nozze come ospite d’onore. Nozze che, per inciso, ebbero luogo nella tenuta di Joseph Goebbels, uno dei Ministri più in vista durante la propaganda nazista.

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La politica di Oswald Mosley

Nel 1930 Mosley fondò il New Party che, un paio d’anni dopo, venne presentato agli elettori con il nuovo nome di British Union of Fascists. Questa scelta spinse il governo a impedirgli di partecipare alle elezioni del 1935. L’anno successivo avrebbe avuto luogo l’episodio conosciuto come la Battaglia di Cable Street, in cui Mosley cercò di replicare la Marcia su Roma per mettere a tacere gli oppositori e i sindacati.

Londra rispose con barricate e uomini pronti a tener testa al partito di Mosley, ricacciando indietro i suoi uomini e le sue minacce. Nonostante questo momento di débacle, Oswald Mosley venne costantemente tenuto sotto controllo dal governo britannico, che vedeva in lui una minaccia seria e un possibile traditore. Durante la seconda guerra mondiale, infatti, venne sospettato di cooperare con i nemici della patria.

Pare, infatti, che se l’esercito nazista fosse riuscito ad invadere la Gran Bretagna e a prendere il controllo, Mosley sarebbe stato messo al capo del nuovo governo filo-nazista, che non sarebbe stato altro che un governo fantoccio in mano ai tedeschi, simile a quello francese di Vichy.

Un uomo affascinante

Il motivo del successo e dell’ascesa di Oswald Mosley lo si può ricondurre alla sua figura pacata ed elegante, che viene resa perfettamente all’interno di Peaky Blinders. Originario di una famiglia nobile, Oswald Mosley era un uomo che emanava fascino e che già si era fatto notare per le imprese svolte durante la prima guerra mondiale, dove aveva attirato l’attenzione dei conservatori.

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Aveva molti contatti con il mondo politico e culturale: veniva spesso invitato ai party più esclusivi, il che gli permetteva di ampliare il suo giro di conoscenze. Conobbe Winston Churchill e numerosi altri politici. Inoltre era famoso per essere una specie di Don Giovanni. Secondo il suo biografo ufficiale Stephen Dorril, Oswald Mosley “visse la propria vita a pieno”.

Il Dopoguerra e la morte

Naturalmente la seconda guerra mondiale cambiò radicalmente l’opinione pubblica sul fascismo. Nonostante questo, però, Oswald Mosley riuscì a ricreare il suo partito con un discreto successo, e si candidò sia nel 1958, sia nel 1959. In entrambi i casi non ottenne altro che una sconfitta.

Affrontò di nuovo una campagna elettorale nel 1966, ma ancora una volta Mosley dovette accettare il fatto di non avere più la presa di un tempo e dichiarò la sconfitta con meno di 5000 voti. Si trasferì a Parigi dopo aver vissuto qualche anno in Irlanda: morì nel 1980 dopo aver scritto un’autobiografia dal titolo My Life, dopo essere stato messo a capo dell’Università di Glasgow.

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