La polemica riguardo i film Marvel scatenata dalle dichiarazioni di Martin Scorsese non accenna a placarsi. La discussione, poi, si è inasprita dopo che Francis Ford Coppola, rincarando la dose, aveva definito i film del MCU “spregevoli”.
La polemica sui film Marvel chiama in causa Bob Iger
In risposta, numerosi autori dei film de La Casa delle Idee, tra cui spicca James Gunn, hanno risposto per le rime ai due leggendari registi. Nelle ultime ore, invece, a tornare sull’argomento ci ha pensato il CEO della Disney Bob Iger, che si è detto sorpreso dell’astio dimostrato da Scorsese e Coppola.
Durante un’intervista rilasciata al Wall Street Journal’s Tech Live, Iger ha dichiarato di nutrire profondo rispetto per i due registi ma che trova nelle loro parole una profonda mancanza di rispetto nei confronti dei colleghi. Quest’ultimi, secondo il capo del colosso americano, dedicano totalmente la propria anima creativa su tali prodotti, proprio come Scorsese e Coppola fanno con i propri. Inoltre, Iger ha etichettato come esagerate le parole del regista de Il Padrino.
“Quando Francis usa le parole ‘questi film sono spregevoli’, rispondo dicendo che personalmente riservo la parola “spregevole” per qualcuno che ha commesso un omicidio di massa.”
Iger, incalzato dall’intervistatore, si è poi soffermato sulle parole “i film Marvel non sono cinema” sostenendo che la questione lascia il tempo che trova e che sarebbe meglio lasciar perdere. Infatti, secondo lui, i registi che sono sui set del MCU fanno esattamente lo stesso lavoro degli altri registi e che partecipano a qualsiasi fase del processo creativo proprio come i colleghi che li criticano.
“Mi stai dicendo che quando Ryan Coogler ha realizzato Black Panther ha fatto qualcosa che in un modo o nell’altro è inferiore a quello che Martin Scorsese o Francis Ford Coppola hanno fatto con un loro film? Dai, lasciamo perdere. “
L’importanza dei blockbuster per i film d’autore
Infine, Bob Iger si è soffermato sull’importanza e sui benefici che i blockbuster come i film sui supereroi apportano all’industria, ritenendoli fondamentali per la salute di quest’ultima e decisivi nel permettere l’esistenza di film più autoriali che pur incassando di meno hanno comunque un pubblico interessato e appassionato.
“Quando dei cinema propongono film del genere, e non parlo solo dei nostri, visto che ci sono anche altre aziende che li producono, ottengono degli ottimi risultati e tutti guadagnano. Cosa che finisce per dare la possibilità di mettere in cartellone anche altri film che magari non potranno vantare lo stesso successo, ma per i quali esiste comunque un pubblico interessato. “
Forse è proprio in queste ultime parole che potrebbe aprirsi un’altra fase dell’aspro dibattito: i blockbuster sono la colonna portante della settima arte intesa come industria? O i film d’autore potrebbero esistere anche senza l’apporto dei kolossal da sala? Le due anime del cinema, intrattenimento e autorialità, sono inevitabilmente collegate e la seconda dipende dalla prima? Domande a cui è difficile trovare una risposta univoca ed esauriente. Voi cosa ne pensate? Diteci la vostra!
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