Immaginate di entrare improvvisamente a far parte della più importante rock band del pianeta
A volte la storia porta sulla scena dei perfetti sconosciuti, li rende famosissimi per un breve periodo, e poi li dimentica rapidamente. Questo accade a Jimmie Nicol nel 1964, anno nel quale a costui capita di diventare, da un giorno all’altro, nientemeno che uno deiBeatles.
La scelta ricade su Jimmy Nicol, allora semi-sconosciuto batterista, attivo soltanto in numerose piccole band che suonano qua e là in territorio inglese, la più famosa delle quali si chiama The Shubdubs. Nicol ha lavorato occasionalmente con George Martin, come sessionman per il cantante Tommy Quickly. Inoltre, si dà il caso che egli abbia anche registrato alcune cover proprio dei Beatles, il che significa che conosce già le parti strumentali. La decisione è presa, e ventisette ore dopo, il 4 giugno 1964, Nicol si ritrova a suonare la batteria per i Beatles a Copenhagen.
Tornato a casa, Nicol fatica a mantenere il proprio status di persona famosa. Di nuovo un signor nessuno, continua a passare da una band all’altra, unendosi infine al gruppo di medio successo The Spotnicks. Tanto per dare l’idea del suo passaggio letteralmente “dalle stelle alle stalle”, basti riferire che nel 1965 il batterista è costretto a dichiarare bancarotta. Negli anni successivi si riprende, trasferendosi in Messico e diventando imprenditore. Ma da allora non vorrà mai più parlare di quei dieci giorni da Beatle, rifiutando interviste e tenendo un profilo bassissimo, tant’è che nel 1988 si vocifera che sia morto. Invece è ancora vivo, una delle tante stelle che hanno brevemente brillato della luce riflessa dal gruppo più famoso di sempre, e poi si sono spente.