Joker è indubbiamente il film, insieme all’ottima compagnia di Once Upon a Time in… Hollywood, che ha polarizzato maggiormente le attenzioni degli spettatori di tutto il mondo. Il film di ToddPhillips, nonostante le opinioni contrastanti dei membri dell’Academy, si appresta ad essere uno dei grandi protagonisti agli Oscar 2020, così come il suo strepitoso protagonista Joaquin Phoenix.
Uno degli elementi che contraddistingue inconfutabilmente il film è il citazionismo, abbastanza massiccio ma ben calibrato. I riferimenti alla filmografia precedente sono infatti ben disseminati all’interno della vicenda e, in diversi casi, celati con grande maestria. Dai precedenti Joker, ad alcuni dei più grandi successi di Scorsese, vediamo i principali Easter eggs nascosti da Todd Phillips.
Joker: tutte le citazioni
1) I riferimenti agli illustri Joker del passato
Cesar Romero
Il primo Joker trasferitosi dai fumetti allo schermo fu quello interpretato da Cesar Romero, che ben poco ha a che fare con le successive evoluzioni del personaggio. Tuttavia nella parte conclusiva di Joker, il taglio del vestito indossato da Arthur Fleck ricorda in maniera chiara il Joker di Romero. Se lo schema cromatico è una costante del personaggio, con variazioni significative, questo rappresenta un chiaro tributo al baffuto pagliaccio.
Jack Nicholson
Anche in questo caso dobbiamo tornare con la mente alla scena in cui Arthur sta preparando il suo ultimo joke davanti allo specchio del camerino degli studi del That’s Life. Mentre Arthur fuma la sua sigaretta, un’inquadratura porta il nostro sguardo su un ritratto dello stesso Murray, raffigurato sulla parete del camerino. Le fattezze del personaggio di Robert De Niro, tuttavia, richiamano il Joker interpretato da Jack Nicholson nel 1989. Le rughe visibilmente enfatizzate e il sorriso furbo e beffardo sono il chiaro esempio di questo omaggio.
Heath Ledger
Come facilmente pronosticabile, i riferimenti di maggior significatività sono stati riservati ad Heath Ledger e al suo indimenticabile Joker. Un primo nostalgico richiamo è stato destinato nella fattispecie alla persona di Ledger e non al suo iconico villain. Una volta fatto il proprio trionfale ingresso al That’s Life show, Arthur prende posto, ma non prima di aver dato un tenero bacio all’anziana signora seduta accanto a lui. L’episodio costituisce un affettuoso omaggio ad un episodio di vita vera legato a Ledger, che durante un Red Carpet si scostò da un’intervista per baciare una donna incredibilmente euforica nel vederlo.
L’altro Easter egg riguarda, invece, il folle Joker del Cavaliere Oscuro. Durante l’ultima scena della pellicola di Phillips vediamo Arthur che guarda attraverso un finestrino appannato ciò che il suo operato ha provocato per le strade, caos e distruzione. Quest’ultima sequenza può essere appaiata al momento in cui il Joker di Nolan respira a pieni polmoni, fuori dal finestrino di un auto della polizia che, in quel caso, lo conduce verso la libertà.
2) Il Batman di Adam West
Come chi ha visto il film saprà bene, Todd Phillips ha inserito nel suo Joker elementi e personaggi legati alla mitologia del personaggio di Batman. In conseguenza di ciò, Thomas Wayne ricopre un ruolo centrale nell’orientare la vita di Arthur. Nel tentativo di approcciare colui che crede essere il proprio padre, il protagonista giunge alla Wayne Manor, attirando da fuori l’attenzione del piccolo Bruce che, incuriosito da quel buffo naso rosso, raggiunge il pagliaccio scendendo giù per un palo. Ebbene, questo palo-pertica è un richiamo al famoso Batpole, utilizzato da Batman e Robin nella versione di West risalente al 1966.
3) La filmografia di Scorsese
Taxi Driver
Martin Scorsese, non è un segreto, è stato uno dei fari che ha guidato Todd Phillips nell’ideazione e nella creazione della sua versione del Joker. Proprio per questo i personaggi di Trevis Bickle e Arthur Fleck sono contraddistinti da un’essenza comune. I due personaggi sono dei fulgidi esempi di anime depresse, guidate dell’obiettivo di uccidere un’importante figura pubblica e ingannate dal desiderio di un amore impossibile. Il chiaro riferimento è dato dalla scena in cui Sophie fa’ finta di puntarsi una pistola alla testa, gesto inconfondibilmente associato a Trevis Bickle. Inoltre, la scena in cui vediamo Arthur “giocare” con la pistola ricorda molto, anche se con un atteggiamento molto goffo, la celebre scena dello specchio.
Un altro dei capolavori di Scorsese che ha ispirato il regista statunitense è la commedia nero-satirica del 1982, The King of Comedy, con protagonista Robert De Niro. Il preferito di Scorsese interpreta Rupert Pupkin, un aspirante comico del genere stand-up, che diventa oscuramente ossessionato da un popolare late night talk show tenuto da Jerry Lewis. L’Arthur Fleck di Phillips è stato pensato per essere un moderno Rupert Pupkin, dato che anche Phoenix interpreta uno stand-up comedian ossessionato da un popolare talk show.
4) V per Vendetta
Il riferimento in questo caso non può considerarsi immediatamente diretto, ma è innegabile che il film di James McTeigue abbia avuto un ascendente su Phillips nel processo di realizzazione del suo personaggio e sulle conseguenze che le sue azioni generano. Arthur agisce per una causa privata e non collettiva, almeno volontariamente. Infatti il suo operato ispira moltissimi altri cittadini che condividono la sua voglia di ribaltare gli schemi sociali e scendono in strada indossando una maschera che ritrae il loro leader. E’ un po’ ciò che è successo con il gruppo Anonymous, originatosi dopo aver tratto ispirazione proprio dal film V per Vendetta.
5) Pogo, un inquietante caso di cronaca
Arthur Fleck si esibisce, prima di essere miseramente licenziato, in un club di cabaret chiamato Pogo’s. Questo non ha nulla a che fare con Joker, né più latamente con Batman, ma è un riferimento a John Wayne Gacy, uno dei più noti serial killer degli Stati Uniti. Pogo era il nome sulla scena di Gacy, tristemente noto per asfissiare e successivamente strangolare le sue vittime, che si stimano essere state all’incirca trentatré, soprattutto giovani adolescenti.