Fight Club, il film del 1999 con Brad Pitt ed Edward Norton e tratto dal romanzo di Chuck Palahniuk, è diventato presto un cult per gli appassionati della settima arte.
La citazione La prima regola del Fight Club è stata utilizzata in moltissimi altri prodotti multimediali. Il successo di questo film di David Fincher è talmente trasversale da essere riuscito a insinuarsi, ad esempio, anche in una commedia adolescenziale come Tutte le volte che ho scritto ti amo.
Un esempio, questo, che basta da solo a far capire quanto Fight Club sia in qualche modo entrato nella cultura internazionale: persino Caparezza lo ha inserito in un suo brano, spoilerando il finale.
Ma quello che è successo in North Carolina supera qualsiasi immaginazione possibile. Tre infermiere, infatti, sono state accusate dal dipartimento di polizia di Winston-Salem per aver organizzato un fight club tra alcuni pazienti affetti da demenza in una casa di riposo.
Marilyn Latish McKey, Tonacia Yvonne Tyson e Taneshia Deshawn Jordan sono state arrestate a inizio ottobre con le accuse di aggressione personale verso persone disabili.
Le autorità stavano indagando sulla Danby House dallo scorso Giugno, quando ricevettero una segnalazione sugli abusi che avevano luogo all’interno della casa di riposo.
Le tre indagate hanno filmato due donne, di 70 e 73 anni, entrambe con problemi di demenza senile, mentre le incoraggiavano a combattere l’una contro l’altra. Nel video di questo vergognoso Fight Club si sente una delle due donne chiedere ripetutamente aiuto, rimanendo del tutto inascoltata dalle tre addette alla sicurezza delle pazienti.
Le tre ideatrici del Fight Club sono state licenziate dalla Danby House non appena sono emerse le prime accuse. Al momento la casa di riposo non ha le autorizzazioni per accogliere nuovi pazienti, dal momento che il dipartimento del Nord Carolina ha riscontrato molteplici mancanze nella cura delle persone.
Fortunatamente, nessuna delle due donne è rimasta ferita durante lo scontro fisico. Le tre infermiere adesso sono attese in tribunale dove rischiano una pena massima di 150 giorni di carcere.
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