Peaky Blinders, quando rubarono la FA Cup vinta dall’Aston Villa
Una leggenda sui Peaky Blinders che sembra avere un fondo di verità. L'Ason Villa vince la coppa. Pochi mesi dopo, il trofeo sparì. Chi c'è dietro al furto?
Facile cadere nell’aforisma tipico della gang di Birmingham “by the order of Peaky Blinders”. Soprattutto se si racconta una storia che oscilla tra il mistero ed il surreale, che unisce il calcio inglese ad un fatto di cronaca che dopo oltre un secolo risulta ancora irrisolto. E che grazie alla serie sceneggiata da Steven Knight è tornato ad essere discusso e chiacchierato. Siamo nel 1895, anno in cui il calcio in Inghilterra esiste da parecchio ed è sport nazionale.
In quel di Birmingham, oltre alla squadra omonima della cittadina, troviamo l’Aston Villa. Due squadre fondate ad un anno di distanza l’una dall’altra. E vent’anni dopo la fondazione dei villains, arriva la finale di FA Cup, la coppa di lega inglese, al pari della nostrana coppa Italia ma con un prestigio superiore giacché è il trofeo calcistico più antico del mondo, non solo inglese.
È il 20 aprile del 1895, nella capitale inglese si incontrano l’Aston Villa e il West Browmich Albion, compagini giunte in finale dopo aver eliminato rispettivamente il Sunderland e lo Sheffield Wednesday. Basta un gol di Bob Chatt al primo minuto di gioco per garantire il secondo successo ai villains. E per festeggiare, la dirigenza dell’Aston decise di mettere in bella mostra la coppa nel cuore di Birmingham, scegliendo un negozio di articoli sportivi nel quartiere di Witton, dove è possibile trovare il Villa Park, lo stadio di proprietà della squadra.
Scelte tutto sommato normali, considerando l’epoca e considerando l’attaccamento morboso che molti tifosi hanno verso la propria squadra del cuore. Nessuno avrebbe mai pensato ad un gesto così estremo. Tuttavia, cinque mesi dopo, nella notte tra il dieci e l’undici settembre, qualcuno si intrufolò nel negozio e rubò la coppa. William Shillock, il proprietario del negozio profanato, tappezzò la città con volantini che chiedevano un aiuto per recuperare la coppa trafugata.
Addirittura la polizia mise una ricompensa di ben dieci sterline per chi riuscisse a trovarla. Ma ogni intervento fu vano. La coppa sparì per sempre e ancora oggi, ben oltre centoventi anni dopo, non si sa che fine abbia fatto.
Ma cosa c’entrano i Peaky Blinders con tutto questo?
Fermiamoci un attimo e guardiamo alla società di Birmingham di quei tempi. Una cittadina prevalentemente industriale, stracolma di acciaierie. E insieme a tanti operai, troviamo questa piccola gang di giovani scapestrati, dedita a furtarelli ed estorsioni. Un’organizzazione di microcriminalità che sarebbe diventata molto di più in poco tempo. Stiamo parlando dei Peaky Blinders. Pur ben lontani dall’avere lo charme della famiglia Shelby, questa gang iniziò a commerciare alcolici di contrabbando, riciclaggio e traffico di armi. Insomma, da un gruppo di scapestrati ad una vera e propria organizzazione mafiosa che operò a cavallo di ‘800 e ‘900.
Torniamo al mistero della coppa scomparsa. In un primi momento la colpa fu addossata a tale Harry Bruge, un criminale dell’epoca che raccontò di aver trafugato il trofeo e fatto fondere per poi ricavarne delle monete. Tuttavia, queste sue affermazioni non trovarono riscontro giacché alla domanda Come hai fatto?” lui risposte Entrando dal retro. Il povero Bruge non sapeva infatti che i ladri avessero fatto un buco sul tetto. Conseguentemente, la pista Bruge fu immediatamente chiusa. A differenza del mistero della Coppa che ancora rimane un vero e proprio caso.
Molti anni dopo, ci pensò Violet Stait a portare in auge questo mistero. Violet era la moglie di tale Jack Stait, il figlio di John Stait. Nomi che probabilmente non dicono nulla ma che in realtà mettono alla luce una figura molto importante nella Birmingham criminale. John Stait, soprannominato Shoster, era un membro dei Peaky Blinders.
Tradito anni dopo dalla nuora Violet, che raccontò di come aveva appreso dal marito la storia del furto della coppa da parte del padre e della sua banda. A conferma, troviamo anche la pronipote di Shoster, Valentine Smith che anni dopo ha sottolineato il citato e famoso furto, raccogliendo informazioni tra i membri della sua famiglia.
Ad oggi, la Coppa è ancora scomparsa, al punto che nella bacheca dell’Aston Villa compare quella che è una replica fatta ad hoc. Non ci sono conferme ufficiali da parte della polizia inglese su questo singolare furto. Il mistero rimane ancora aperto ma l’opinione generale è che i Peaky Blinders siano i responsabili del furto dell’FA Cup vinta dall’Aston Villa. Si arriverà mai ad una verità? Non è dato saperlo. Almeno per il momento.