Curiosi di conoscere la moltitudine di personaggi reali che popola C’era una volta a Hollywood? Ecco la nostra guida al multiverso creato da Quentin Tarantino, per un film dove Storia e Fiction restano universi coesistenti.
Nell’universo parallelo di C’era una volta a Hollywood Quentin Tarantino progetta e costruisce un’autentica realtà alternativa: una fiaba struggente e fuori dal tempo, eppure intessuta di elementi, storie, persone del tutto reali.
Il rigore maniacale della ricostruzione storica spazia dalle scenografie ai costumi, per trovare il suo epicentro nella riscrittura di vecchie pellicole. Tarantino imprime C’era una volta a Hollywood sull’amato 35 millimetri, ma non mancano inserti in 16mm e nei più svariati formati economici in uso alla fine degli anni ’60. Attraverso i personaggi immaginari di Rick Dalton (Leonardo Di Caprio) e del suo fido stunt-double Cliff Booth (Brad Pitt) Tarantino torna fisicamente indietro nel tempo. Ma come il protagonista de L’invenzione di Morel di Adolfo Bioy Casares, il regista non si accontenta dell’impossibile. Dirige le sue personali variazioni de La grande fuga di John Sturgess e della serie Lancer, riscrive trame e intrecci, mentre inventa opere mai esistite, come Uccidimi subito Ringo, disse il Gringo. Quando spedisce un recalcitrante Rick Dalton in Italia, è per lavorare con 2 registi che Tarantino in realtà ha scelto tra i suoi numi tutelari: Sergio Corbucci e Antonio Margheriti.
Rick e Cliff sono gli emissari scelti da Tarantino per attraversare lo spazio e il tempo, ma la triade non è completa senza Sharon Tate (Margot Robbie): il punto nell’infinito dove le dimensioni parallele si incontrano. L’elemento vitale dove mondi diversi, reali e cinematografici, collidono o si confondono.
Rick e Cliff sono una coppia da buddy-movie e insieme i due volti della stessa medaglia. A Sharon Tate, Quentin affida anche la memoria di se stesso bambino. Come confermato nella conferenza stampa di Roma, quando Margot Robbie si rivede nei panni di Sharon, siede nel cinema dove Tarantino ha effettivamente visto il film: Missione compiuta stop. Bacioni Matt Helm di Phil Karlson.
C’era una volta a Hollywood si presenta così come un autentico multiverso: intreccio indissolubile di dimensioni parallele, che cancella il limite tra Cinema e Storia.
Ecco i principali personaggi realmente esistiti di C’era una volta a Hollywood:
Nella realtà il trio Polanski-Tate-Sebring costituiva il centro di una grande famiglia allargata. Il 9 agosto del 1969, mentre Polanski era a Londra, quest’utopico sodalizio verrà brutalmente spezzato dalla Famiglia Manson. C’era una volta a Hollywood di Quentin Tarantino riserva una profonda attenzione al ritratto della comune, delle ragazze asservite al leader Charles Manson. Ma procediamo con ordine.
La punizione scelta da Quentin Tarantino per Charles Manson, per un narcisista patologico è la peggiore al mondo: indifferenza e oblio.
Nel film Manson è affidato all’ottimo Damon Herriman: lo stesso interprete della serie prodotta da David Fincher, Mindhunter. Ma nel montaggio definitivo, Tarantino elimina quasi totalmente le sequenze legate a Manson, ridotto semplicemente a un deadbeat che si aggira strafatto nel lusso di Cielo Drive. Restano però i suoi adepti, tra cui gli esecutori materiali del massacro: Tex Watson (Austin Butler) Susan Atkins (Mikey Madison) e Patricia Krenwinkel (Madison Beaty).
Tarantino sembrerebbe condividere la teoria che riguarda Charles Denton Watson, detto Tex: elemento chiave della famiglia Manson, che avrebbe avuto una sua autonomia nella scelta e nelle dinamiche del massacro. Sappiamo che quella notte morirono orribilmente Jay Sebring, Sharon Tate e il figlio che portava in grembo, ma anche persone che si trovavano lì quasi per caso: l’ereditiera Abigail Folger (Samantha Robinson) e il fidanzato Voityck Frykowski (Costa Ronin). Il film non mostra invece la quinta vittima: un amico del guardiano che viveva temporaneamente nella dependance, Stephen Parent.
È invece la figlia di Andy MacDowell la bellissima Margaret Qualley, che nel film interpreta Kathryn Lutesinger. Il regista ha cambiato il suo soprannome da Kitty a Pussy: un passaggio fondamentale, già che la giovane hippie mira a sedurre il caro vecchio Cliff Booth. Nella realtà Kitty era la fidanzata di Bobby Beausoleil: aspirante cantante e attore, che finirà solo per uccidere un altro membro della Manson Family.
I personaggi reali inseriti da Quentin Tarantino nella trama del film non sono finiti. Continuate a seguirci per la seconda parte dell’approfondimento sul Multiverso C’era una volta a Hollywood.
Per ora, vi salutiamo con 2 guest-star d’eccezione: Sergio Corbucci e Antonio Margheriti.
C’era una volta a Hollywood di Quentin Tarantino non poteva che pagare il suo omaggio ai padri fondatori dello spaghetti western, che non appaiono fisicamente nel film, ma finiranno per rilanciare la carriera del malconcio Rick Dalton.
Sergio Corbucci non ha mai diretto Nebraska Jim, ma in compenso nel 1966 ha creato Django con Franco Nero. Un altro delizioso cortocircuito tarantiniano, già che Nebraska Jim è il titolo tedesco di Ringo del Nebraska: altro western del ’66, firmato da Antonio Roman con Mario Bava. Direttamente dall’universo dei B Movies, arriva invece Antonio Margheriti, noto in America con lo pseudonimo Anthony M. Dawson.
Il cameraman italiano impersonato da uno dei soldati di Bastardi senza gloria si chiama col suo stesso nome. Quella di Margheriti è una filmografia sterminata, già che probabilmente ha sperimentato ogni genere conosciuto al mondo. Per concludere, vi consigliamo almeno 2 pellicole mitologiche, prodotte da Andy Warhol e co-dirette con Paul Morrisey: Il mostro è in tavola barone Frankenstein (Flesh for Frankenstein) e Dracula cerca sangue di vergine… e morì di sete! (Blood for Dracula).