Bong Joon-ho è uno dei registi sudcoreani più in voga del momento, sicuramente uno di quelli più apprezzati dalla critica europea. Famoso, per The Host, Snowpiercer e Okja (qui la classifica completa) il regista è salito alla ribalta principalmente per il suo ultimo film. Parasite ha ottenuto, infatti, la Palma d’oro al festival di Cannes nel 2019.
Ma il film di Bong Joon-ho sotto la luce dei riflettori in questo momento, o almeno quello che interessa noi, è Memories of Murder. Il secondo film del regista asiatico, un piccolo gioiello per molti, è ispirato alla storia vera del primo serial killer sudcoreano conosciuto. I fatti narrati sono avvenuti tra il 1986 e il 1991, nella provincia di Gyeonngi. Uscito nel 2003, il film ottenne un enorme successo commerciale e di critica, ricevendo numerosi riconoscimenti internazionali.
Ora, la polizia di Gyeonngi si direbbe certa di aver identificato l’uomo che ha commesso quei crimini circa 30 anni fa. I sospetti ricadono su Lee Chun-jae, che sarebbe responsabile dei 10 stupri e omicidi compiuti dal killer. La polizia sudcoreana ha rinvenuto tracce di DNA sugli slip di una delle vittime, che collegherebbe l’uomo ad almeno 3 omicidi. Purtroppo, le prove contro Lee Chun-jae non sono in grado di farlo processare per quei crimini, a causa del troppo tempo trascorso. Tuttavia, il sospettato si trova già in carcere, dal 1994, per aver stuprato ed ucciso la cognata con modalità simili a quelle del killer del film di Bong Joon-ho.