“Era destino”: questa, in due parole, la posizione assunta da Kevin Feige in merito allo psicodramma da abbandono che la scorsa settimana ha seguito il ritorno di Spiderman a Sony e l’addio all’MCU. “Sapevamo che non sarebbe durata”, ha spiegato, democristiano e rassegnato, il guru Disney ad EW. “Avevamo la possibilità di fare ciò che abbiamo fatto solo per un periodo, e in questi cinque film abbiamo raccontato tutto ciò che volevamo raccontare”. Sull’ultima parte in molti avrebbero da ridire, ma quando parla di inevitabilità c’è da credergli.
La storia dell’Uomo Ragno al cinema appare, come e forse più di quella di Batman, un’ eterna incompiuta. Incapace di inserirsi in un racconto più ampio, sempre in anticipo o in ritardo sui tempi; sempre troppo avanti di un capitolo, o indietro di un reboot non richiesto. L’esatto opposto dell’ordine televisivo imposto dal MCU alla sua scuderia di eroi. Dopo tre incarnazioni (e mezzo, contando Into The Spiderverse), l’addio alla Fase 4 porterà probabilmente alla nascita di ancora un nuovo Spidey. Forse con lo stesso cast, ma calato in un mondo del tutto nuovo. Per i fan, una dannazione: il più popolare eroe Marvel sarà per sempre un turista del suo stesso universo.
Dagli accordi del 2015 alla rottura con l’MCU: Spiderman e Sony di nuovo insieme
La crisi tra Spiderman e Sonyche avrebbe poi portato allo storico ritorno in Marvel, iniziò quattro anni fa, ai tempi dell’infernale Amazing Spider-Man 2. Come noto, un soffertissimo accordo raggiunto nel 2015 riuscì a “riportare a casa” l’eroe (homecoming, appunto); in seguito all’insuccesso della sua seconda saga, la Sony aveva accettato di cedere il controllo creativo sulla propria star a Kevin Feige, allora nel pieno della pianificazione editoriale MCU. Un accordo che avrebbe beneficiato entrambi: gli incassi sarebbero rimasti alla Sony (con un simbolico 5% destinato alla Disney), con Bob Iger & Co finalmente liberi di sfruttare la proprietà Spider-Man all’interno del loro Universo. Ovvero: controllo del merchandising, e paternità di opere collaterali quali Avengers e Civil War.
Vittorie per tutti. Sulla scia di Endgame, il recente Far From Home è diventato il più grande incasso della storia Sony (ovviamente inflazione esclusa); e l’innesto di Tom Holland ha dato all’MCU quel nuovo leader che, in teoria, avrebbe dovuto raccogliere l’eredità di Iron Man alla fine del ciclo di Robert Downey Jr. Tutto sembrava apparecchiato per un nuovo decennio di franchise, finalmente libero da incubi di reboot o progetti cancellati.
Il brusco risveglio, nel momento migliore: è notizia di mercoledì 21, riportata e in seguito ampiamente rielaborata da Deadline, che la proprietà culturale di Spider-Mannon farà più parte del Marvel Cinematic Universe. Una situazione paradossale: Tom Holland e il regista Jon Watts hanno ancora due film da realizzare per contratto; ma con l’MCU ufficialmente fuori dai giochi, il prossimo Spidey si reincarnerà in mondo nuovo, in cui gli eventi degli ultimi quattro anni saranno cancellati dalla continuity dei personaggi.
Sony e Disney, guerra sulle percentuali di incasso
L’accordo che consentiva alla Disney lo sfruttamento a fini commerciali dell’eroe Sony sarebbe ufficialmente saltato a causa di alcune divergenze contrattuali. Un’avventata pretesa di revisione delle percentuali, ed ecco che l’accordo del 2015 sarebbe finito rescisso. In realtà, comprendere le esatte dinamiche che avrebbero portato alla spaccatura restano oscure; e mentre i propositi di boicottaggi infuriano sulla Twitter-sfera americana, è ormai partita la gara di scarico-responsabilità tra le due major, intente a limitare i danni di immagine. Riannodare i fili per trovare un “colpevole” è un gioco a perdere.
Le prime voci di corridoio attribuivano alla Disney la richiesta di aumentare al 50% la quota di incassi da spartire. Di base, la casa di Mickey Mouse avrebbe preteso metà degli introiti da una proprietà altrui, per il solo contributo del marketing offerto dal marchio MCU. Voci successive avrebbero però ridimensionato questo scenario, parlando di una reale richiesta tra il 25 e il 30; chiaramente, la Sony ci tiene a far apparire i rivali come degli squali, i quali a loro volta premono per presentare come ragionevoli le proprie richieste.
Resta inoltre da chiarire il ruolo avuto da Kevin Feige in tutto ciò. Nella versione dei proprietari, l’intenzione della Disney sarebbe stata quella di dirottare il reale artefice del recente successo di Spiderman in Sony verso il nascente cantiere Disney+. Abbandonando, di fatti, il lavoro sul supereroe. Situazione questa smentita dalla Disney stessa, che assicura come l’impiego di Feige sull’MCU sarebbe proseguito come prima. Il diretto interessato si guarda bene dal prendere posizione: “provo gratitudine e gioia per questo sogno diventato realtà”, le sue parole sulla fine dell’esperienza in Sony.
Da Tom Holland alla famiglia Lee, la Marvel si divide sull’addio di Spiderman
Tutte da considerare restano le posizioni del cast artistico. Il silenzio di Tom Holland si è interrotto solo recentemente, con tweet eloquenti dedicati ai fan MCU (“I love you 3000”) e una serie di foto in compagnia di RDJ. Nel recentissimo panel del Keyston Comic Con, il team dell’attore ha rifiutato di rispondere a domande sulla questione. Una situazione da calciomercato più che da cinema: il campione di turno che prova ad opporsi ad una cessione già stabilita in polemica con la società. C’è chi scommette che, in virtù dei due film ancora in programma da contratto, Holland possa far leva: ma è difficile immaginare una guerra legale tra attore e studio per assecondare un capriccio dei fan. Gente come Jeremy Renner e l’onnipresente Kevin Smith invocano un improbabile ripensamento. Il pacioso Jon Favreu è sicuro che si stia lavorando ad una soluzione (improbabile).
La voce più forte, quasi assordante, è arrivata però da JC Lee, unica figlia ed erede dell’impero di papà Stan. In un’intervista incendiaria a TMZ, Lee ha invocato la necessità di “nuovi punti di vista” nel raccontare gli eroi Marvel. Secondo l’erede, la Disney avrebbe assunto la propria egemonia economica attraverso lo sfruttamento irrispettoso delle opere del padre. Nel suo piccolo, è una spaccatura storica. Per la prima volta, tra la Marvel fumettistica e quella Disney-cinematografica sembra essersi aperta una crepa. “Non abbiamo ricevuto una singola chiamata alla morte di mio padre”, ha detto JC. “Nessuno lo ha mai trattato peggio dei dirigenti Disney”.
Spiderman e Sony, scenari futuri per il ritorno del personaggio
Accuse e propositi di armistizio a parte, la macchina di Spiderman e Sony non può fermarsi, specie all’alba del maggior successo nella storia della serie. E con l’addio di Feige, i riflettori sono ora puntati sui protagonisti. Tom Holland è per forza di cose legato per altri due film; ma secondo alcuni potrebbe essere la Sony stessa a rinunciarvi, per eliminare la patata bollente della “continuity scomparsa” (uno Spider-Holland che non conosce Tony Stark sarà difficile da digerire). Il regista Jon Watts sarebbe invece già stato approcciato dalla Disney, e per un giusto indennizzo la Sony non si farebbe problemi a lasciarlo partire. Nel cinecomic, il ruolo del regista è paradossalmente il più sacrificabile, e Watts potrebbe finire per cambiare sponda in maniera più o meno indolore.
Per sbrogliare la matassa narrativa, sono in molti a scommettere che la carta vincente arrivi dall’unico, vero grande contributo alla mitologia del personaggio dato dalla Sony nell’ultimo decennio: quell’Into The Spiderverse già premiatissimo e adorato dai fan, possibile porta per un nuovo universo in cui inserire l’eroe orfano dell’MCU, e che possa conciliarne il paradosso delle molteplici incarnazioni. La beffa finale è che, in un evo in cui le grandi proprietà filmiche libere dal dominio Disney si contano sulle dita di una mano (Fast and Furious, Harry Potter, poco altro), proprio Spider-Man si appresterebbe a diventare il competitor numero uno della stessa casa che lo ha rilanciato, e che fino ad una settimana fa gli avrebbe consegnato le ideali chiavi del proprio futuro in sala. Proprio ciò che, polemicamente, auspicava JC Lee.
Nel frattempo, come al solito, l’unica ad essersi mossa in anticipo è la Disney. Nel corso dell’Expo D23, è stato presentato il nuovo progetto: una nuova serie animata a tema Spider-Man, probabilmente slegata dai vincoli contrattuali e già in fase di ultimazione per Disney Junior. Si chiamerà Spidey and His Amazing Friends, destinata ai “bambini in età pre-scolare”. Rimanere qualche mese senza Arrampicamuri è la cosa che spaventa di più.