Venezia 76: Marriage Story – Storia di un matrimonio di Noah Baumbach
Ed ecco il primo film in concorso #Venezia76 che ci ha rubato veramente il cuore: Marriage Story - Storia di un matrimonio di Noah Baumbach, con Scarlett Johansson e Adam Driver.
Noah Baumbach, regista di Frances Ha, ma anche co-sceneggiatore con Wes Andersonde Le avventure acquatiche di Steve Zissou e Fantastic Mr. Fox, con Marriage Story – Storiadi un matrimonio firma forse il miglior film della sua carriera da filmmaker: la storia del divorzio tra Charlie (Adam Driver), regista teatrale d’avanguardia, e Nicole (Scarlett Johansson), ex starlette di Hollywood che ha scelto di seguire il marito e le sue ambizioni fino a New York e la scena indipendente di Brooklyn.Â
Il punto di riferimento per Noah Baumbach è stato naturalmente Kramer contro Kramer: forse il più celebre film americano dedicato alle devastanti vicissitudini di una separazione con figli. Ma un piccolo manifesto di Scene da un matrimonio, in una parete che celebra le immagini degli anni felici di Charlie, Nicole e il loro bambino, dichiara apertamente l’omaggio di Baumbach al cinema di Ingmar Bergman. Marriage Story – Storia di un matrimonio si sviluppa così come un multilevel-drama, capace di restituire tutti i suoi personaggi, figure minori comprese, con un incredibile livello di approfondimento psicologico, senza mai perdere la leggerezza.Â
Una serie serrata di dialoghi folgoranti, un regista che lavora come un autentico direttore d’orchestra, in armonia con un cast a dir poco stupefacente: questi gli ingredienti che innescano in Marriage Story – Storia di un matrimonio una sorta di piccolo miracolo. Ovvero: un film capace d’intrattenere, regalare sketch e risate irrefrenabili, mentre il dolore lavora sotto traccia, per esplodere infine in tutta la sua autenticità .Â
Marriage Story – Storia di un matrimonio è un film sentimentale nel senso più alto del termine. Difficilmente troveremo un film tanto divertente, arrivare a fotografare il dramma di una famiglia che si rompe, ma lotta per restare unita anche nella separazione. Tanto cinema contemporaneo cerca di indagare i recessi della famiglia disfunzionale. Ma pochi film arrivano a fotografare personaggi e sentimenti in modo tanto efficace, diretto e commovente.
Scarlett Johansson nel film è quasi irriconoscibile: struccata, malvestita, con un taglio di capelli praticamente punitivo, ha avuto il talento e il coraggio per cancellare l’aura di icona sexy, e raccontare una donna che cerca maldestramente di rivoluzionare la sua vita. Al suo fianco, troveremo un’avvocatessa rapace, interpretata da Laura Dern: musa di David Lynch, daCuore selvaggio a Diane di Twin Peaks. Quando descrive il marcio dei rapporti uomo-donna a partire dalla controversa relazione tra Dio e la Vergine Maria, l’avvocatessa di Marriage Story regalerà un monologo destinato a fare scuola.
Ma il cuore pulsante del film è Adam Driver: attore capace di spaziare dalla serie Girls di Lena Dunham, dalla scena di Broadway al cinema di Spike Lee, fino al ruolo di Kylo Ren nella saga Star Wars. Marriage Story – Storia di un matrimonio è il quarto film che Adam Driver realizza con Noah Baumbach. E se nel 2014 alla Mostra del Cinema di Venezia ha già vinto la Coppa Volpi per Hungry Hearts di Saverio Costanzo, anche quest’anno sembrerebbe tra gli attori favoriti per il premio alla migliore interpretazione maschile.Â
Arriverà un Premio Osella per la Migliore sceneggiatura? Magari una Coppa Volpi per Adam Driver o Scarlett Johansson? Per scoprirlo, appuntamento al 7 Settembre e la fine di Venezia 76. Intanto, dopo la vittoria l’anno scorso di Roma di Alfonso Cuaron, possiamo solo dire che Netflix ha messo a segno un altro colpo fenomenale.