Chernobyl, svelati nuovi documenti sul disastro nucleare

Chernobyl
Condividi l'articolo

Nuovi documenti desecretati fanno luce su Chernobyl.

Novità importanti riguardo gli eventi del disastro di Chernobyl. L’anno scorso, il parlamento ucraino ha approvato la legge circa “l’accesso agli archivi delle agenzie repressive del regime comunista del periodo 1917-1991” che consente al pubblico la fruizione dei documenti di Cheka, NKVD e KGB.

Attualmente, i documenti sono archiviati in Ucraina e comprendono persino quelli di tipo classificato. Nel frattempo, il servizio di sicurezza degli archivi centrali e regionali ucraini, ha raccolto più di 900.000 volumi del periodo sovietico e li ha consegnati all’Istituto ucraino per la memoria nazionale. Mentre una commissione esamina i documenti, vengono gradualmente digitalizzati e successivamente pubblicati sul sito web del Centro ucraino di ricerca sul movimento di liberazione. In occasione del 30° anniversario dell’incidente della centrale nucleare di Chernobyl, il Centro ha pubblicato 32 casi classificati del KGB sulle cause e le conseguenze dell’incidente, nonché sullo sforzo di nascondere le informazioni relative a ciò che stava accadendo. Ecco i punti salienti.

Le fonti del KGB

Otto anni prima dell’incidente, fonti del KGB che hanno partecipato alla costruzione della centrale nucleare di Chernobyl hanno riferito dell’insoddisfacente qualità dei lavori di costruzione e installazione che stando a quanto è riportato, sono stati descritti come potenzialmente inefficienti per la sicurezza del posto e per la limitazione di radiazioni nell’area.

LEGGI ANCHE:  Chernobyl, tutto quello che c'è da sapere sulla serie che è già un cult

Due anni prima dell’esplosione, i colleghi di Mosca hanno informato il KGB di un’opinione diffusa tra i professionisti nucleari della capitale che i reattori installati sulla centrale nucleare di Chernobyl presentano carenze strutturali, che “possono diventare la causa di un grave incidente”.

Leggi anche: La nuova vita dopo il disastro, ecco il primo prodotto nato nella zona rossa

Negli archivi si parla anche di avvenimenti solo apparentemente di secondo piano come i livelli di radiazione delle auto provenienti dall’area attorno alla centrale. Una vettura, in particolare, è stata sottoposta a un controllo che ha dimostrato quanto fosse disarmante la presenza di radiazioni a diversi km di distanza. Il mezzo proveniva da Prypiat, nella regione di Kiev.

La documentazione delle comunicazioni

Altre inquietanti informazioni vengono riportate attraverso la documentazione delle comunicazioni avvenute tramite un canale crittografato dal sito dell’incidente e risalente a sei giorni dopo l’esplosione. Gli operatori descrivono i livelli effettivi di radiazione, il processo di evacuazione dei cittadini locali e i primi passi per indagare sui motivi dell’incidente. Tutto nella norma tranne che per l’ingente ritardo delle manovre di contenimento.

LEGGI ANCHE:  Chernobyl, gli influencer sui luoghi della serie e il creatore si infuria

Leggi anche: Craig Mazin e HBO aprono ad un nuovo progetto storico

Successivamente, si legge chiaramente come molti ucraini esprimessero le loro perplessità circa la situazione. Molti documenti testimoniano come le conversazioni con i civili fossero mezzo per ottenere informazioni (e per manipolare) da parte del KGB, pratica ritenuta standard.

Il peggio viene quando si scopre che questi metodi erano utilizzati anche per impedire a giornalisti e scienziati stranieri di documentarsi sulla portata reale del disastro nucleare di Chernobyl.

In conclusione, il documento che probabilmente rappresenta la prova definitiva della gestione alquanto opinabile del governo, si riferisce all’occultamento di tutti gli studi condotti sulle cause e le conseguenze dell’incidente, nonché ai metodi per contrastare le malattie correlate, che avrebbero potuto essere utili per altri paesi. La storia ci ha mostrato che ne avremmo avuto bisogno.

Forse è un un caso che questo “debunk” sia uscito proprio in concomitanza con l’omonima serie tv di HBO. Questo conferma, in ogi caso, che il rimbombo mediatico che una catastrofe come Chernobyl riesce a esercitare sul nostro collettivo ancora oggi.

Speriamo che l’opera audiovisiva abbia insegnato più di quanto le agenzie governative ucraine, ai tempi, abbiano fatto.