5 Film Drammatici da vedere su Netflix [LISTA 2019]

Fra i numerosi drammi presenti sul catalogo Netflix, vogliamo consigliarvene cinque che non dovreste assolutamente perdere.

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A dispetto di quanto sostenuto tuttora da molti detrattori del colosso di streaming online, è ormai innegabile che il catalogo dei film Netflix offra dei titoli molto interessanti e di indubbia qualità.

In tal senso, una menzione particolare va’ fatta per il genere drammatico, che può annoverare fra le sue fila vere e proprie perle come Roma, Birdman, Her, Drive ecc.

Oltre a questi e molti altri film conosciuti, visti ed apprezzati da cinefili e non, oggi vi consigliamo cinque drammi meno riconducibili alla categoria del mainstream e presenti sul catalogo Netflix.

1) La pazza gioia

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Beatrice e Donatella in La Pazza Gioia di Paolo Virzì

Iniziamo da un gioiellino prodotto e confezionato da un Paolo Virzì in stato di grazia, dopo la grande prova offerta con Il capitale umano. Il fatto che Netflix abbia messo in catalogo questo film drammatico non è affatto casuale, ma perfettamente riconducibile ad una linea espressiva che rigetta ogni tipo di cliché.

E’ proprio così che il regista affronta il problema delle malattie mentali, strizzando ancora una volta l’occhio alla tematica socio-politica, molto più esplicita nella sua precedente pellicola e qui trattata con disincantata leggerezza.

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La pazza gioia ci racconta dell’amicizia di Beatrice e Donatella, interpretate dalle sublimi Valeria Bruni Tedeschi e Micaela Ramazzotti, due pazze così diverse, ma così complementari, poiché unite dal dolore e dal desiderio di uscire dal cerchio della sofferenza.

Il viaggio intrapreso dalle due amiche ci offre una visione alternativa e sincera di una realtà spesso ingiusta, in cui le due donne vengono trattata alla stregua di due appestate, per via dei loro problemi, anche e soprattutto dai propri familiari.

La meta del dramma esistenziale vissuto dalle due protagoniste è una gioia sui generis, fatta di piccole cose, di bellezza e gentilezza disinteressata.

All’interno di un meraviglioso cozzo fra i deliranti furori del centro di recupero e l’immaginario idilliaco offerto dalle campagne toscane e dalle musiche di Carlo Virzì, il regista ci offre lo spaccato di un popolo di: pervertiti, creduloni, disperati e indebitati fino al collo, rispetto ai quali essere pazzi, come Valeria e Donatella, è gran cosa.

2) Closer

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Mike Nichols dirige un quartetto d’archi composto da Clive Owen, Julia Roberts, Jude Law e Natalie Portman in un film drammatico che tratta dell’amore come elemento doloroso e lacerante.

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Closer descrive il sentimento amoroso senza alcun tipo di ipocrisia, incentrando la vicenda narrata su un continuo avvicendarsi di seduzione e incroci.

Il punto di forza della vicenda è un cinico realismo, derivante dalla consapevolezza che l’amore è un sentimento destabilizzante e in continuo mutamento. Nessuno può ritenersi vincitore in questo gioco perverso, in cui ci si fa’ male perché ci si ama.

La crudezza dei dialoghi sembra produrre una sospensione del reale, che tale, tuttavia, non è.

Anzi, si entra dentro le pieghe dell’amore con desiderio di farsi male, ma con piena consapevolezza e voglia di guardare in faccia la realtà anche nelle sue sfaccettature più dolorose.

L’amore è un sentimento ossessivo, fortemente incentrato sul corpo e inevitabilmente esposto alla dimensione del compromesso.

Un ruolo importante è giocato inevitabilmente dall’arte della seduzione, in cui affabulare, simulare e dissimulare sono cifre imprescindibili per un amore che, in realtà, è negato.