Morello vs Trump: round 2
Risale al 2017 il famoso tweet di Tom Morello in cui rispondeva per le rime ad un sostenitore di Trump. “Non serve essere laureato con lode in scienze politiche all’Università di Harvard per rendersi conto della natura disumana e senza etica di questa amministrazione” diceva. Ma poi chiosava in maniera ancor più fulminante: “Il caso vuole che io sia laureato con lode in scienze politiche all’Università di Harvard’‘.
Con un affermazione del genere, la maglietta ”Should i trust the government?” e la chitarra ”Fuck Trump” acquisivano un enorme significato. Stavolta invece la faccenda è stata leggermente diversa. Sicuramente meno pubblico (dato che un tweet può fare il giro del mondo) l’intervento del chitarrista e cantante ormai settantenne Ted Nugent, ospite del programma radiofonico di Laura Ingraham, ha attirato ancora una volta il buon senso di Tom Morello che non ha tardato a rispondere a dovere.
Le dichiarazioni opinabili di Nugent
Si parlava delle recenti accuse di razzismo ai danni del presidente in seguito a certi suoi apprezzamenti verso alcune donne del Congresso dell’ala democratica. L’intervento di Nugent è stato questo: “Come si fa a dire che Trump è razzista o bigotto? (…) Se sei gay o lesbica non so a chi possa interessare (…) Sono a questo mondo da 71 anni e non ho mai incontrato un razzista. So che abbiamo avuto il Ku Klux Klan (…) ma se si giudicano le cose per i loro contenuti non si può essere nè razzisti nè bigotti.”
Morello è stato subito colpito da questi commenti altamente discutibili e, sentitosi preso in causa, forte della battaglia personale che porta avanti da anni ha subito risposto: “Le fasce sociali lasciate indietro dalle politiche dei neoliberali (…) sono molto controllabili se si usa la demagogia e il razzismo (…) in questo modo si va anche a distrarre la gente dai veri problemi del momento, come quello ambientale. Trump e i suoi stanno distruggendo il pianeta (…) facciamo musica anche per trasmettere un diverso tipo di ideali, come (…) la lotta a fascismi e nazismi (…) piuttosto che ascoltare un demagogo dalla faccia arancione che dice che è sempre colpa dei musulmani.”