Un film che non ha certamente bisogno di presentazioni. E certamente nemmeno la sua ispiratissima colonna sonora non ne ha. Fresco del trionfo di Momenti di gloria, Vangelis lavorò al capolavoro di Ridley Scott. Tanto travagliata è stata la distribuzione di questo film, tanto lo è stata quella della colonna sonora. Fu pubblicata infatti solo dopo 10 anni, e nella ristampa del film del 2007 uscì un volume intitolato Blade Runner Trilogy. In esso il compositore versò la colonna sonora originale, brani scartati dal montaggio finale e un disco che celebrò i venticinque anni della pellicola.
Nell’opera di Vangelis, perfettamente aderente alla sua poetica, si alternano timbri e forme classiche a suoni elettronici. Ciò permette al film di riflettersi nella musica, e viceversa: in questa alternanza rivivono le dialettiche del film, e assumono una forma simbolica. La futuristica distopia così ben diretta da Scott si esprime allora anche attraverso la musica, che contribuisce a delineare le atmosfere così tipiche di Blade Runner. E nonostante la loro interdipendenza, la colonna sonora di Vangelis è un masterpiece da ascoltare e riascoltare anche prescindendo dal film.
Just another day of sun è quello che tutti vorremmo in questi giorni in cui settembre si fa sempre più prossimo. Allora perché non riascoltare una delle più belle colonne sonore degli ultimi anni, magari proprio mentre si è bloccati nel traffico congestionato in autostrada? Una ventata di aria fresca, sia l’apporto di Damien Chazelle all’ormai usurato genere del musical, sia quello di Justin Hurwitz alle nostre orecchie.
Con La La Land il compositore è stato capace di attingere ad una moltitudine di stili, dalla Broadway più fiammante al jazz dei nightclub. L’intenzione di miscelare queste diverse suggestioni è evidente nella sequenza finale, in cui tutti i motivi musicali del film vengono riproposti sullo sfondo della strappalacrime what if. La cosa straordinaria è che in qualsiasi genere si sia adoperato Hurwitz è riuscito a centrare il colpo, regalandoci memorabili momenti di musica, e di musical.
Jurassic Park, John Williams, 1993
La musica che conclude questa piccola playlist non poteva che essere del più prolifico compositore di colonne sonore vivente. Spalla di Steven Spielberg e George Lucas, John Williams ha fatto sognare generazioni e generazioni di persone. Tra i suoi contributi più importanti e indelebili nell’immaginario collettivo c’è la musica scritta per Jurassic Park.
Lo stile conferma quella propensione all’ampio sinfonismo con cui divenne celebre grazie alle musiche per le Guerre Stellari. Uno stile che si ricollega alla sinfonia tardoromantica di Gustav Mahler e Anton Bruckner, ma con una direzione decisamente più accessibile al grande pubblico. Un ascolto che sta assolutamente in piedi da solo, come ogni grande opera della musica classica, e che può accompagnarci uscendo dal Jurassic Park così come lasciando la meta di qualsiasi altro viaggio.