Daniele Silvestri ha cantato dubbi e perplessità legati alla tragica fine di Paolo Borsellino e alla scomparsa della sua agenda.
Nell’album S.C.O.T.C.H., pubblicato nel 2011, Daniele Silvestri tratta tematiche differenti e originali. Con la sua consueta ironia e la sua abilità narrativa nel presentare sotto forma di musica le vicende umane, riesce a proporre brani freschi e originali.
In un album lungo ed eterogeneo, impreziosito da ottimi duetti (in primis la splendida Sornione con l’amico Niccolò Fabi), trova spazio anche un particolare brano intitolato L’appello.
L’appello di Daniele Silvestri è una canzone dal ritmo incalzante, sonorità allegre, una strofa dal cantato rapido e un ritornello corale da canto popolare. Ma, dietro quella che potrebbe sembrare una leggera canzonetta, si cela il tributo dell’artista alla tragica fine del magistrato Paolo Borsellino, con espliciti riferimenti ad alcune questioni ancora non chiarite legate alla strage.
L’appello è quello del fratello Salvatore Borsellino, che non ha mai smesso di battersi per la giustizia.
Daniele Silvestri non dedica questo brano solo a Paolo Borsellino, ma anche al fratello SalvatoreBorsellino, che da quel tragico 19 luglio non ha mai smesso di combattere la criminalità , la corruzione e l’omertà .
Daniele Silvestri, nonostante i toni apparentemente allegri e ironici del testo, porta alla luce un problema grave: la scomparsa dell’agenda rossasulla quale Paolo Borsellino annotava appunti dei suoi colloqui investigativi.
Il mistero dell’agenda rossa e il Movimento Agende Rosse di Salvatore Borsellino.
Dopo la strage, è stata ritrovata la borsa del magistrato Borsellino, ma al suo interno mancava l’agenda contenente preziose informazioni. Per questo il fratello del magistrato si è battuto e continua a battersi da anni.
Il Movimento Agende Rosse nasce proprio con lo scopo di fare chiarezza sugli avvenimenti della strage di Via D’Amelio, sui mandanti e sulle trattative tra Stato e Mafia. L’agenda rossa di Borsellino diventa un simbolo. L’obiettivo del movimento (e, in parte, anche della canzone di Daniele Silvestri) è dunque spingere i rappresentanti delle pubbliche istituzioni alla ricerca della piena verità su moventi e mandanti della strage del 19 luglio.
Il rosso, la politica, Stefano Rosso e il ritornello.
Silvestri inserisce poi un simpatico inciso, con una divertente risposta a chi, erroneamente, attribuiva (o ancora attribuisce) al magistrato Borsellino l’appartenenza a determinate correnti politiche. Lo fa con una simpatica citazione del cantante Stefano Rosso e della sua Una Storia Disonesta.
“Se posso, aggiungerei che lui non è mai stato rosso Anzi di Rosso conosceva solo quello Che canticchiava quel vecchio ritornello ‘che bello due amici una chitarra e uno spinello‘”