Ozzy Osbourne avrebbe una mutazione genetica che lo rende più resistente all’abuso di sostanze

Un professore universitario ha scritto in un libro del "superpotere" di Ozzy Osbourne

Ozzy Osbourne
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Del “superpotere” di Ozzy Osbourne ne ha scritto un professore universitario

Non è uno degli X-Men, ma poco ci manca. Ozzy Osbourne avrebbe una sorta di superpotere, derivato da una mutazione genetica, che li rende più resistente all’abuso di alcol e sostanze stupefacenti rispetto ad un normale individuo. Lo scrive Bill Sullivan, professore di Medicina all’Università dell’Indiana, nel suo libro Pleased to Meet Me: Genes, Germs and the Curious Forces that Make Us Who We Are.

Sullivan aveva analizzato il Dna di Ozzy nel 2010 e scrive che “è davvero un mutante genetico” per la sua superiore predisposizione alle dipendenze e resistenza alle sostanze rispetto ad un normale essere umano. La tesi principale sostenuta nel libro è che il nostro codice genetico è il primo responsabile delle nostre emozioni, dagli orientamenti sessuali e quelli politici. Tutti questi aspetti, tradizionalmente più legati alla sfera “emotiva” sono legate a dati biologici. Tutte quelle influenze che si ricevono dall’ambiente socio-relazionale in cui si è immersi agiscono direttamente sul Dna, incidendo sul codice genetico.

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Ozzy Osbourne con la sua lunga frequentazione con le sostanze stupefacenti, di ogni genere e provenienza, avrebbe quindi influenzato il suo codice genetico rendendolo più predisposto verso questo tipo di attività. L’ex frontman dei Black Sabbath è famoso per i suoi eccessi ed esistono tantissime storie – più o meno fedeli alla realtà – della sua gesta. Pur avendo avuto due episodi di overdose, quest’anno compirà 71 anni e continua a dedicarsi alla musica.

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