Infuriano le polemiche sulla cancellazione di The OA, serie originale Netflix che ha raccolto a sé una vera e propria orda di fan. Le avventure extra-dimensionali di Prairie erano giunte alla seconda e contorta stagione, lasciando molte porte (o portali) aperte ad un’eventuale terza. E pochi giorni fa, Netflix ha deciso di chiudere la serie. Lasciando molta amarezza nella bocca dei fan che chiedono ancora oggi risposte su quanto visto. Una cancellazione inspiegabile visto anche il largo consenso che la serie aveva ottenuto nonostante si distacchi molto dal comune senso di intrattenimento. Ed è proprio grazie a questo successo che molti spettatori si sono interrogati sulla bontà della scelta di chiudere il sipario 2.0 di The OA.
Molti utenti di Reddit hanno tuttavia fatto notare alcune incongruenze presenti nell’annuncio di Netflix. Nello specifico, si sono chiesti la motivazione di annunciare la cancellazione molto tempo dopo l’uscita della seconda stagione. Svariate serie, che hanno subìto la stessa sorte, sono state cancellate poco tempo dopo l’uscita. Come Sense 8 o American Vandal, ad esempio. Nel caso di The OA, sono passati oltre quattro mesi. Proprio questo ha fatto drizzare le orecchie di molti fan che hanno iniziato a elucubrare su quanto accaduto. Ed la possibilità che l’annuncio della cancellazione sia effettivamente la terza stagione di The OA. Andiamo con ordine partendo dalle domande senza risposta. La lettera di addio di Brit Marling, sceneggiatrice e attrice della serie, postata sui suoi social presenta una serie di emoji che trovano una spiegazione. Tranne l’ultima: una chiave.
AVVERTENZA: da qui in poi ci saranno spoiler sulla seconda stagione di The OA
Troviamo di conseguenza anche altre domande che invece hanno risposte ben precise, seppur non confermate dagli sceneggiatori per ovvi motivi. Questi ultimi, in particolare, si sono limitati a dire che le prossime stagioni sarebbero state a dir poco interessanti, visto il materiale che già avevano scritto. E qui le speculazioni trovano terreno fertile. Ancor di più se, calendario alla mano, andiamo a vedere che Jason Isaacs, il perfido Hap (almeno fino a pochi secondi dalla fine) ha pubblicato un video con i cinque movimenti il giorno prima della cancellazione. Che sia un gioco di crossmedialità che va a coinvolgere anche i canali social? Possibile, visto che nell’ultima stagione di The OA si è entrati nel mondo dei videogame. E non solo.
La seconda stagione si chiude con Prairie che riesce a tornare nella nostra (supponiamo) dimensione. In tal senso, la cancellazione acquista un senso come parte integrante della terza stagione. Non più dimensioni parallele, come magari potrebbe essere anche la prima stagione, ma assistiamo ad un The OA come parte integrante del nostro quotidiano. Come d’altronde possiamo notare negli ultimi secondi della serie dove Jason Isaacs si presenta come sé stesso e non come Hap. E non solo. Molti hanno notato una frase nel comunicato redatto da Cindy Holland, supervisor dei contenuti originali, che si conclude con “vogliamo davvero lavorare di nuovo con loro in futuro, in questa dimensione e, probabilmente, in molte altre“. Una chiosa scherzosa? Possibile. Ma in The OA nulla è lasciato al caso.
Insomma, visti i precedenti, queste potrebbero essere più che semplici teorie. E molto probabilmente, la terza stagione di The OA la potremmo star vivendo con questi annunci. Anche alla luce del fatto che, tempo addietro, gli ideatori avevano parlato di ben cinque stagioni. Confermate poi dalla Holland stessa. E anche dell’uso del mezzo stampa per sviare i fan, come accadde con Kit Harington e la sesta stagione del Trono di Spade, in cui l’attore “confermava” l’assenza di Jon Snow. Di sicuro, bisognerà controllare Netflix quasi quotidianamente per vedere l’eventuale rilascio di una terza stagione. Anche perché la prima fu rilasciata senza alcuna forma di pubblicità. Attenderemo al varco ogni novità.