When they see us è il titolo di una miniserie statunitense ideata e diretta da Ava DuVernay e distribuita da Netflix. E’ suddivisa in soli quattro episodi che raccontano i fatti inerenti al noto caso della jogger di Central Park del 1989: una ragazza che faceva jogging fu aggredita nei pressi del grande parco newyorkese, per l’accaduto furono condannati cinque giovani, tutti minorenni. Il caso ebbe una grande risonanza mediatica, data la giovane età dei trasgressori.
Il primo episodio inizia presentandoci i personaggi che diventeranno i colpevoli di questo crudele crimine. Kevin che suona la tromba con passione, mentre torna a casa con sua sorella maggiore, Korey che sta mangiando con la sua fidanzatina delle patatine fritte. Improvvisamente dei ragazzi iniziano a chiamare Korey dalla strada, stanno andando tutti al parco. Rapidamente una grande quantità di giovani vengono attirati dagli amici, si sta formando un gruppo molto grande. Sulle note di Fight the power dei Public Enemy, i ragazzi scherzano e prendono in giro i passanti. Purtroppo la violenza dilaga presto, la polizia viene attirata sul posto velocemente. Immediatamente tutti scappano. La polizia riesce ad arrestare diversi giovani, senza risparmiarsi dall’usare la forza bruta. Contemporaneamente, dall’altro lato del parco avviene il ritrovamento di una giovane ragazza brutalmente aggredita: è stata gettata a terra, percossa e violentata.L’agente Fairsten si occupa il giorno dopo del comunicato da diffondere ai giornalisti e si impegna a seguire le indagini. Dei giovani sono stati trattenuti e di conseguenza vengono avvertite le famiglie, dato che sono tutti minorenni; gli interrogatori stanno per iniziare.Antronnon è stato arrestato, ma alcuni amici fanno il suo nome alla centrale. Ben presto viene fuori l’accusa: i ragazzi non sono solamente accusati di disordini ma bensì di stupro.
When they see us racconta un episodio vergognoso per la storia della polizia newyorkese. I cinque ragazzi incriminati, Kevin, Antron, Yusef, Korey e Raymond, verranno prima interrogati per moltissime ore separatamente, costretti ad ammettere o la colpevolezza o il coinvolgimento nei fatti; ma la polizia brancola nel buio per quanto riguarda le prove, soprattutto gli eventi temporali non combaciano. Sono numerose le incongruenze sia nei metodi di interrogatorio sia nelle azioni della polizia, si sta sempre parlando di giovani minorenni che hanno quindi bisogno della presenza di un avvocato o di essere accompagnati dai genitori durante l’interrogatorio. La miniserie non si risparmia nel mostrare la brutalità dei fatti: gli effetti che un evento di questo calibro può generare su delle famiglie ordinarie, e purtroppo anche di classe media-bassa. In più subentra subito anche la questione razziale, la polizia è diffidente, per usare un eufemismo, con dei giovani ragazzi neri; bisogna ricordare che siamo alla fine degli anni ottanta.
Nei quattro episodi, When they see us ci guida nei diversi passaggi di questa triste storia. Una volta interrogati e accusati, si passa al processo, due per la precisione, per giungere alla condanna. Gli anni trascorrono e le vite di questi cinque giovani sono drasticamente distrutte, avevano davanti un futuro ricco di possibilità, brutalmente rovinato. Il cast è ben costruito e comprende anche nomi già noti: abbiamo Felicity Huffman (già vista in Desperate Housewifes) nel ruolo della detective Fairsten, Michael KennethWilliams (The Wire e Broadwalk Empire) che interpreta il padre di Antron, John Leguizamo (Repo men, S.O.S. Summer of Sam, Carlito’s Way per dirne alcuni) nei panni sempre del padre di uno dei ragazzi, più precisamente Raymond, Vera Farmiga (Bate’s Motel e The Departed) nei panni di Elizabeth Lederer ed anche Joshua Jackson (The O.C. e Fringe) nei panni di uno degli avvocati che andrà ad occuparsi del processo.E veniamo ai ruoli più centrali di questa storia: i cinque giovani rispettivamente Caleel Harris è Antron McCray, Ethan Herisse è Yusef Salaam, Jharrel Jerome è Korey Wise, Marquise Rodriguez è Raymond Santana ed infine Asante Blackk è Kevin Richardson. Nonostante la loro giovane età i cinque attori rendono molto bene sullo schermo, trasmettendo la paura ed il terrore in cui si sono ritrovati. Successivamente viene mostrato anche la loro vita quando sono cresciuti, con differenti attori, mantenendo ottimo il livello delle loro interpretazioni.
La regia di When they see us punta tutto sulle emozioni, sono numerosi i primi piani che stringono sui volti sofferenti dei parenti, dei ragazzi, dei loro conoscenti. Viene mostrato anche abilmente l’effetto che il caso jogger ha suscitato nella piccola comunità del loro quartiere di New York. Le musiche sono ovviamente hip-hop, rispecchiano alla perfezione il panorama musicale di quel decennio nella città di New York. Se proprio si deve cercare un neo in questa miniserie, per quanto ci riguarda, risiede negli episodi centrali (il secondo ed il terzo) che forse vanno un po’ a perdersi rispetto all’ottimo inizio del pilota e la brillante conclusione, che sa emozionare e colpire. Netflix offre inoltre un ulteriore spunto per approfondire questa storia, è presente infatti nel catalogo Oprah Winfrey presents: When they see us now: uno special di un’ora che mostra le storie dei veri protagonisti oggi. Concludendo, When they see us vale la visione? Certamente sì, abbiamo davanti un caso di un’ingiustizia lampante, come tante altri, che però ha un epilogo quasi felice.