Il dissing tra il ministro ed il mondo del rap continua.
Non è la prima volta che il vicepremier e ministro dell’interno Matteo Salvini viene attaccato da Ghali, ma questa volta il trapper di Milano lo prende di mira, letteralmente, con le proprie rime. Il brano in cui Ghali canta il proprio dissenso è Vossi Bop (Remix), remix di Vossi bop, pezzo del collega britannico Stormzy. Quest’ultimo, nel brano originale, critica il politico conservatore Boris Johnson e le sue campagne a favore della Brexit (“Fuck the government and fuck Boris”); ma nel nuovo remix, il polito criticato è, appunto, Salvini.
Salvini dice che chi è arrivato col gommon’ Non può stare .it, ma stare .com Anche se quando consegnavo pizze ai campi rom Mi lasciavano più mance degli artisti hip-hop (Uoh)
E ancora
Alla partita del Milan ero in tribuna con gente C’era un politico fascista che annusava l’ambiente La squadra da aiutare a casa propria praticamente Forse suo figlio è pure fan che mi guardava nel mentre, ah
Il riferimento al vicepremier è indubbio; è ben nota la sua fede per la squadra rossonera e il suo racconto durante un comizio a Fontevivo (Pr) in cui, ammettendo di non conoscere Ghali, riporta di quando il figlio gli ha spiegato chi fosse il trapper milanese.
In linea con la strategia comunicativa della sua perenne campagna elettorale, infatti, ha controbattuto su Twitter all’attacco di Ghali, anche se con un tweet leggermente sottotono rispetto a ciò che in questi anni ci ha abituati.
“C’era un politico fascista che annusava l’ambiente”. Mi insulta ma la sua musica non mi dispiace, è grave???
Replica piuttosto atipica da parte di un politico che di solito risponde alle critiche con toni piuttosto canzonatori.
Il pensiero di Ghali, comunque, era chiaro da mesi; in un’intervista a Il Messaggero, risalente al novembre del 2018, alla domanda «Uno dei tuoi rapper preferiti, Salmo, ha detto: Se vi piace Salvini, non ascoltatemi. D’accordo?» ha risposto « Salmo è un grande ma invece il bello è che chi vota Salvini viene a vedere i nostri concerti per accompagnare i figli. Il vero corto circuito.»