Dieci composizioni che ci accompagnano sopra, accanto, sotto e dentro… la luna, in tutti sensi possibili.
Sulla luna, come ben sapete, ci abbiamo messo piede cinquant’anni fa esatti, il 20 luglio 1969. Il piede, com’è noto, era quello di Neil Armstrong. Ma la luna, silenziosa e misteriosa, è sempre stata là, nel nostro cielo, fin dall’antichità, ad ispirare opere d’arte, poesie, racconti e sogni. Anche nella musica, ben da prima della registrazione del suono, già c’era chi dedicava ballate al nostro satellite. L’esempio più noto? La Sonata al chiaro di luna del buon vecchio Ludwig van Beethoven, del 1801.
Anche in tempi moderni, non pochi artisti si sono ispirati, in un modo o nell’altro, alla luna, anche prima che venisse raggiunta, e quando era anzi affascinante proprio perché irraggiungibile. Ma l’impresa dell’Apollo 11 non ne ha certo cancellato il fascino, tanto che ancora oggi la “sorella minore” del nostro pianeta rimane, nell’arte, simbolo di innumerevoli concetti: pace, isolamento, tranquillità, fuga.
Ecco dieci canzoni che, ognuna a modo suo, rendono omaggio alla luna.
1. The Police – Walking on the Moon
Walking on the Moon dei Police dovrebbe essere naturalmente la prima canzone che viene in mente quando si parla di allunaggio e affini. Il testo riguarda la sensazione di camminare sulla luna, appunto, sottoposti ad una forza di gravità minore che sulla Terra, e perciò con più leggerezza. Ma questo tipo di sensazione può anche essere sinonimo, molto più banalmente, di felicità.
2. R.E.M. – Man on the Moon
Qui la luna viene vista più come luogo ipotetico, sede e simbolo di follia, nello specifico la follia del comico Andy Kaufman. Tanto che poi, nel 1999, la stessa canzone avrebbe dato il titolo ad un film di Miloš Forman, interpretato da Jim Carrey, sulla vita di Kaufman. Un riferimento, quasi obbligatorio, viene inserito riguardo alla teoria cospirativa, già popolare allora, secondo la quale l’uomo non sarebbe mai stato sulla luna. “If you believed, they put a man on the moon”, canta Michael Stipe.
3. The Doors – Moonlight Drive
Una costante dei Doors, e della poetica di Jim Morrison, è la perdizione. Il chiaro di luna, in un senso romantico ma anche cupo, fa da sfondo ai bagordi d’amore, accolti dalla notte, di due colpevoli esseri in fuga da questo mondo. Uno dei momenti migliori del secondo album del gruppo, Strange Days (1967).
Capolavoro assoluto del cantante irlandese, Moondance riprende l’immaginario della luna nella sua accezione più classica: simbolo di romanticismo, voglia d’amore e aspirazione al superamento della solitudine umana (e perciò, “terrestre”). Una composizione che fonde perfettamente jazz, swing e soul, perfetta per una serata galante.
5. Television – Marquee Moon
Odissea post-punk scaturita dalla penna di Tom Verlaine, Marquee Moon non riguarda tanto la luna, quanto il concetto di “lunatico”. Paranoia urbana che si mescola a confusione istintiva, e forse anche qui allucinogena. In questa canzone c’è ben poco di romantico, ma comunque molto di spirituale.
6. Nick Drake – Pink Moon
Qui non c’è molto da sbagliarsi. Nick Drake, cantante maledetto, morto suicida nel 1974, parla della “luna rosa”, immagine inquietante e seducente a un tempo. Si tratta di qualcosa che, se pur non definita, alla fine “vi prenderà tutti”. La luna rosa è la morte.
7, The Smashing Pumpkins – Luna
Un’altra canzone d’amore, stavolta un amore non corrisposto, scritta da Billy Corgan, dice qualcuno, per Courtney Love. Pezzo dolce e vibrante, posto in chiusura del capolavoro della band, Siamese Dream, che veleggia su toni sognanti e velatamente malinconici, in una maniera quasi fanciullesca.
8. Frank Sinatra, Count Basie – Fly Me to the Moon
Scritta inizialmente nel 1954, questa canzone è diventata famosa in una versione di dieci anni dopo, registrata da Frank Sinatra e Count Basie. Altra canzone d’amore, molto semplice e diretta, e basata su uno stile swing. Ottenne un enorme successo negli anni ’60, e ancora oggi, in virtù della sua cantabilità, viene spesso ricordata quando si parla di amore sotto il nostro satellite.
9. Mike Oldfield – Moonlight Shadow
L’eroe del primo prog anni ’70, famoso per le musiche di The Exorcist, si reinventa con questa ballata leggera ma misteriosa in stile soft rock, uscita nel 1983. Si dice che la canzone parli dell’omicidio di John Lennon, avvenuto tre anni prima, ma l’artista non ha mai chiarito fino in fondo la questione. La voce è della bravissima cantante Maggie Reilly,
10. Foals – On the Luna
Per concludere, un pezzo assolutamente contemporaneo. Una delle migliori canzoni del 2019 (in ambito indie, almeno), comparsa sull’ultimo album dei Foals, ritrae la luna come rifugio siderale, luogo in cui cercare innocenza e salvezza per tutta l’umanità. Pezzo molto moderno, che guarda al nostro astro gemello come a ciò che la Terra stessa potrebbe essere, ma invece non è diventata.