La scena itpop è esistita o è stata costruita dalle playlist di Spotify?
Calcutta, nome d’arte di Edoardo D’Erme, è riconosciuto come uno dei pionieri dell’itpop e – in un’intervista per Vanity Fair – non ha solo annunciato la fine del genere, ma ha messo in dubbio il fatto che sia mai esistito. L’itpop indica in senso ampio un tipo di musica italiana, cantautorale, piuttosto elementare dal punto di vista musicale, fatta da artisti che arrivano dalla scena indipendente. Gli argomenti più gettonati sono le piccole cose della quotidianità: dai problemi sentimentali alle serate con gli amici, raccontate in modo molto personale con riferimenti geografici chiari.
Il grande successo dell’itpop – che più che un genere musicale è un’attitudine – è stato “lanciato” sia dalla facilità con cui si può produrre e distribuire musica oggi, sia dalla crisi del pop ufficiale delle case discografiche che propone da anni gli stessi schemi, ormai scaduti a puro manierismo. In questo contesto la spontaneità e l’approccio spesso lo-fi di alcuni artisti ha saputo toccare la sensibilità delle persone e fare la fortuna di molti artisti.
Un genere ormai finito. O anzi, che non è mai iniziato.
Calcutta è uno di quelli che ha raccolto i successi più grandi da questa ondata, riuscendo anche a suonare in palchi come l’Arena di Verona. Nell’intervista a Vanity Fair ha precisato di non essere stato il capofila di nessun gruppo di artisti, perché non è mai esistita una scena del nuovo pop italiano. Prima è stato creato il mercato, la richiesta di un certo tipo di musica, e poi si è generata una scena. Adesso si cerca soprattutto di ricreare un certo schema e ascoltando molti dei nuovi brani è chiaro come si sia persa la spontaneità degli inizi. Quindi di fatto l’itpop è già finito. Ha anche aggiunto, citando un suo amico, che “il bello del nuovo pop è commettere errori”.
Tra gli argomenti che possiamo aggiungere in favore della tesi di Calcutta, It.Pop prima di essere una definizione musicale è stato un album di Alex Britti. Pubblicato nel 1998 fu il progetto della consacrazione al grande pubblico dell’artista, certificato 4 volte disco di platino, conteneva anche la hit Solo Una Volta (O Tutta La Vita).