Quello del thriller è uno dei generi più seguiti e apprezzati dal pubblico. I ritmi veloci, la suspense e i colpi di scena che lo caratterizzano, riescono a tenere lo spettatore incollato allo schermo, in uno stato di tensione che, nei casi migliori, è reale e tangibile. Quando a questi elementi si aggiunge l’indagine psicologica dei personaggi, l’effetto di tensione provocato nello spettatore è ancora più realistico. È questo il caso dei thriller psicologici, sottocategoria del genere, con delle peculiarità ben precise rispetto ai thriller classici.
Nei thriller psicologici, non è ciò che succede nella realtà ad avere importanza, ma tutto ciò che ha luogo all’interno della mente dei personaggi (e di conseguenza dello spettatore). Spesso lo stato mentale dei personaggi è messo a dura prova dagli avvenimenti, da altri personaggi o addirittura da un disturbo mentale. È comprensibile dunque, che il genere si adatti ad accogliere un gran numero di trame e argomenti, quasi sempre complesse e articolate, che costringono lo spettatore a interrogarsi su ciò che accade, in preda a un mix di emozioni, paure e dubbi che, quando si verifica, garantisce al film un grandioso successo.