20 anni di Fight Club: Tutti i problemi che il regista David Fincher ha dovuto affrontare prima\durante\dopo l’uscita del film
A 20 anni dall'uscita di Fight Club, David Fincher racconta l'odissea che fu realizzare il film, dai problemi con gli attori a quelli con la produzione
Il film cult di David Fincher è ormai considerato da molti una della pellicole più iconiche e particolari di fine anni 90. Ma quando Fight Club uscì nelle sale 20 anni fa le cose non andarono per niente secondo i piani
Lo scrittore Brian Raftery ha fatto uscire il suo libro Best Movie Year Ever: How 1999 Blew Up the Big Screen. L’autore ha voluto “omaggiare” il 1999, un anno che ha regalato al mondo film bellissimi e iconici. The Blair Witch Project, Il Sesto Senso, Essere John Malkovich, Matrix, American Beauty, Eyes Wide Shut, Magnolia, American Pie e molti altri. Naturalmente, un capitolo riguarda Fight Club e la tumultuosa produzione che ha portato alla realizzazione del film.
Il film è tratto dall’omonimo libro del 1996 scritto dall’autore americano Chuck Palahniuk. I diritti vennero acquistati dalla Fox per 10.000 dollari, e inizialmente era stato contattato David O. Russel per dirigere il progetto, ma non accettò. David Fincher nel frattempo, venne immediatamente catturato dalla storia. Come racconta a Raftery durante i loro incontri:
“Avevo circa 30 anni, e ho visto quel libro come un grandissimo cavallo di battaglia. Chuck in quel libro parlava di un tipo molto specifico di rabbia provocato da un malessere: Siamo rimasti inerti e immobili troppo a lungo e abbiamo bisogno di saltare alla prossima fase dell’evoluzione di noi stessi.”
Ma ecco subito i primi problemi. Per dirigere il film Fincher è dovuto scendere a patti con la Fox, con cui non aveva assolutamente un buon rapporto. Si erano scontrati duramente anni prima al suo debutto alla regia per Alien 3. Il regista aveva due opzioni da presentare per la realizzazione del film: Una con una pellicola a basso budget da far uscire solo in video cassetta. Un altra era realizzare un film ad alto budget e con attori molto famosi. La Fox rimase incuriosita dalla seconda possibilità , e diedero al regista il tempo di scrivere una sceneggiatura.
Il primo ad essere contattato fu Brad Pitt, dato che aveva già lavorato insieme a Fincher nel thriller cult Seven. A quel tempo l’attore stava lavorando sul set di Vi presento Joe Black, ed è bastato fargli leggere la sceneggiatura per convincerlo ad interpretare il grandissimo Tyler Durden. Edward Norton invece venne scelto quando il regista lo vide recitare in Larry Flynt – Oltre lo scandalo, rispondendo immediatamente alla chiamata.
Ed ecco altri problemi. Nonostante sia Fincher che Norton vedessero Fight Club come una sorta di commedia satirica e psicologica , non riuscivano mai a mettersi d’accordo su quanto effettivamente dovessero o non dovessero risultare comiche alcune scene. Ci furono tantissime discussioni tra i due, discussioni lunghe e reiterate che ogni volta bloccavano le riprese lasciando gli altri attori a vagare per ore sul set in attesa che finissero. Entrambi volevano dare un tono comico alla cosa, ma in una maniera da lasciare interdetto lo spettatore.
“Quando ripenso al 1999 non ho ricordi di me comodamente seduto a gustarmi un enorme pacco di popcorn, ma solo una serie di meeting e incontri dove mi sarei voluto prendere a schiaffi.”
Fincher aveva delle idee molto innovative per pubblicizzare il film. Creò dei falsi video pubblicitari con Pitt e Norton, che ricordavano di spegnere i cellulari, e sopratutto che “nessuno ha il diritto di toccarti nella tua zona del costume da bagno”. Trovate il video qua sotto:
Fincher aveva un idea di marketing aggressivo, ma la Fox invece decise di utilizzare un approccio più sicuro, pubblicizzandolo semplicemente come un film d’autore con attori molto famosi. Oltretutto, basandosi sul fatto che nel film erano presenti combattimenti, si misero a pubblicizzare la pellicola durante i combattimenti di wrestling.
Questa operazione commerciale naturalmente non funzionò, e il film fu un flop al botteghino. Incassò 37 milioni in America, contro i 65 milioni che erano serviti per la realizzazione. Fincher aveva annusato nell’aria un epilogo del genere, e nella settimana dell’uscita andò in vacanza a Bali per evitare di essere bombardato dalle cattive notizie. Come lo stesso regista afferma:
“Due anni della tua vita andati per questo lavoro e tutto si risolve con un fax dove mi veniva detto che molte persone se ne stavano andando e che sarebbe stato un flop. In quei casi ti fai una grande analisi interiore, e pensi, oh c***o, e ora che faccio? Come mi riprendo da una batosta del genere?”
E continua:
“Le persone mi poggiavano le mani sulla spalla come se avessi perso una persona cara, c’era questa atmosfera dove tutti mi dicevano quanto questa esperienza avesse rischiato di rovinare la mia carriera di regista. Ricordo un occasione dove durante una conversazione chiesi come si potessero permettere di domandarmi certe cose. Io ero assolutamente sicuro e favorevole a questo film.”
Ma le ferite di quel tempo si sono rimarginate negli anni successivi. Fight Club ha venduto più di 6 milioni di copie per l’home video, ed è tuttora considerato una pietra miliare per un intera generazione di spettatori. E lo rimarrà ancora per molti anni.
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