Selma Blair probabilmente la ricordiamo tutti per il ruolo interpretato in Cruel Intentions, pellicola che riscriveva la trama de Le Relazioni Pericolose e nella quale l’attrice nativa del Michigan si lanciava in un bacio saffico con Sarah Michelle Gellar, con cui è rimasta amica nel corso degli anni.
Ultima di quattro figli, Selma Blair è cresciuta in una famiglia ebraica di Southfield: figlia di un procuratore distrettuale, assiterà alla fine della sua famiglia quando, a ventitré anni, cambia il proprio nome a seguito del divorzio dei genitori. Un evento fondamentale nella sua vita che la spinge, una volta portati a termine gli studi, a lasciare i confini del suo paese natale per tentare la fortuna a New York. La grande metropoli americana avrebbe dovuto essere il palcoscenico dell’ascesa di Selma Blair nel mondo della fotografia: ma l’incontro con Stella Adler e le sue famigerate lezioni di recitazione spinsero ben presto la ragazza ad abbandonare l’idea di stare dietro un obiettivo e porcisi davanti.
Il debutto arriva nel 1997, quando entra nel cast della commedia di Frank OzIn & Out e ben presto si specializza in produzioni che hanno sempre a che fare con i toni più scanzonati della commedia. È al fianco di Reese Whiterspoon in Legally Blonde, tradotto in La Rivincita delle Bionde. Appare poi in La cosa più dolce e Cose da Maschi. Nel 2004 viene scelta per interpretare Elizabeth Sherman nell’Hellboy di Guillermo del Toro. Ruolo che riprenderà anche nel 2008 in Hellboy: The Golden Army. Inizia a ritagliarsi uno spazio sempre maggiore all’interno dell’industria cinematografica, complici le sue qualità istrioniche e il suo sguardo magnetico. Ben presto comincia a lavorare con registi come Paul Weitz, Robert Benton, e Todd Solondz che la dirige in Dark Horse, presentato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Ma, proprio come era avvenuto già per Michael J. Fox, la carriera di Selma Blair è destinata a cambiare non tanto per un grande ruolo da inseguire sullo schermo, ma per una diagnosi medica che la costringe a rivedere tutto il suo mondo e il suo modo di rapportarsi ad esso.
Il 21 Ottobre del 2018 Selma Blair pubblica sul proprio profilo instagram un selfie di lei allo specchio: i capelli biondi appena arricciati e lo sguardo nascosto da un paio di occhiali dalla montatura importante. Nella lunga didascalia che accompagna l’immagine l’attrice scrive:
“Ero in questo camerino due giorni fa. E sono piena di una gratitudine così profonda che ho deciso di condividerla. La geniale costumiosta Allisas Wanson non solo ha disegnato ciò che indosserò nello show Netflix. Ma ha anche gentilmente messo le mie gambe nei pantaloni, infilato il top dalla testa, chiuso i bottini della mia giacca e mi ha offerto la spalla per sostenermi. Ho la sclerosi multipla”.
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Quella di Selma Blair non è stata tanto la confessione di un male che, ogni anno, rischia di privare moltissime persone della propria indipendenza fisica e mentale. Con il suo post su instagram l’attrice sembra in realtà lanciare il proprio grido di battaglia, un guanto di sfida lanciato addosso ad una malattia degenerativa contro la quale Selma Blair ha intenzione di combattere. Costantemente.
“Grazie a Dio,” continua nel post, infatti. “E grazie ai produttori di Netflix ho un lavoro. Un bellissimo lavoro. Sono disabile. A volte cado. Rompo cose. La mia memoria è nebulosa. E il mio lato sinistro sta chiedendo indicazioni stradali a un gps rotto. Ma lo stiamo facendo. E non so esattamente quello che farò, ma lo farò sempre al mio meglio. Dalla mia diagnosi avvenuta alle 10 e tretta della notte del 16 Agosto ho avuto solo amore e supporto dai miei amici”.
Da quel momento in poi Selma Blair non si è più nascosta dietro la sua malattia, né ha accettato di affrontarla come se fosse un’onta, qualcosa da nascondere. Su Instagram ha cominciato a raccontare e a raccontarsi: sottolineando le molte cose che ha dovuto salutare per sempre, alle volte in cui invece stringe i denti e, cercando di ignorare il dolore costante, continua ad avanzare nella sua strada, cercando di mantenere invariato anche il suo senso dell’umorismo. “Ho la sclerosi multipla e sto bene,” ha scritto di nuovo. “Ma se doveste vedermi per strada dopo aver fatto cadere qualcosa, sentitevi pure liberi di aiutarmi a raccoglierlo”.
Nel momento della pubblicazione della sua dignosi, Selma Blair era impegnata nelle riprese di Another Life, serie di fantascienza firmata Netflix, e le speranze dell’attrice erano soprattutto quelle di essere in grado di giocare con suo figlio e di non fargli sentire il peso della sua malattia. Un desiderio che è stato rinnovato la prima volta che Selma Blair si è trovata di nuovo davanti ai riflettori dopo la sua confessione.
L’occasione è stata la scorsa notte degli Oscar, dove l’attrice si è mostrata all’occhio affamato dei fotografi con un abito da sogno, sorretta da un bastone di passeggio con il monogramma del suo nome disegnato sopra.
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Subito dopo la notte delle stelle, l’attrice ha concesso una lunga intervista a Good Morning America, in cui ha raccontato che calpestare il tappeto rosso più famoso al mondo è stata “un’occasione per dire che sono ancora qui. Anche se non riesco più a fare le cose come le facevo prima. Ma le faccio comunque“. Selma Blair sembra dunque essere la prova vivente della correttezza del monito secondo cui non importa quante volte si cade. L’unica cosa davvero importante è avere il coraggio di rialzarsi. Sempre.