Quando Aphex Twin portava l’horror nell’arte videomusicale.
Come to Daddy, certo il singolo più famoso, nonché il più aggressivo di Aphex Twin, uscì nel 1997, accompagnato da un memorabile video che traumatizzò una generazione. Certo, poco rispetto ai più estremi film horror che conosciamo, ma molto se consideriamo che si trattava di un videoclip musicale; ossia, di un mezzo per promuovere la pubblicazione di un singolo anche tramite un canale video. Il videoclip (che potete vedere qui sotto) venne diretto da Chris Cunningham, regista noto per aver diretto anche i Placebo (36 Degrees), i Portishead (Only You) e Madonna (Frozen).
Parliamo di un’epoca, gli anni ’90, nella quale per la prima volta l’autorialità registica incontrava il mondo del video musicale. Grandi autori, come Gus Van Sant e David Fincher, potevano ritrovarsi a dirigere tali video, mentre in parallelo diversi registi, come Stephane Sednaoui o Spike Jonze, facevano rapidamente carriera grazie allo stesso mezzo.
Un video traumatizzante… per essere un video.
Il video di Come to Daddy è ambientato in quelli che sembrano sobborghi abbandonati di una non identificata città inglese. In realtà si tratta di Thamesmead, quartiere Londinese noto anche per aver ospitato le riprese di Arancia Meccanica di Stanley Kubrick. Inoltre, nelle stesse location è stata girata la serie Misfits (2009 – 2013). Il video si apre con un’anziana signora che porta il cane a spasso nei luoghi tetri che vediamo.
Il cane orina su un televisore rottamato, il quale prende improvvisamente vita, lasciando intravedere il volto fortemente distorto di Richard D. James, alias Aphex Twin. La visione terribile ripete: “I want your soul / I will eat your soul”, evocando uno scenario demoniaco.
Scenario e sequenze da film dell’orrore.
Nel frattempo, dai palazzi abbandonati emergono tanti bambini, che hanno però tutti il volto ghignante dello stesso Aphex Twin. Questo è un po’ un leitmotiv per il produttore, il quel periodo. La stessa immagine si può vedere infatti sulla copertina dell’EP che accompagna il singolo, e allo stesso modo sulle cover degli album …I Care Because You Do (1995) e Richard D. James Album (1996). I bambini/demoni si danno alla pazza gioia, fracassando ogni cosa che gli capita a tiro e schiamazzando in giro senza controllo, a tempo di musica.
A quel punto, un mostro dall’aspetto vagamente antropomorfo (ma chiaramente non umano) emerge dal televisore e comincia ad urlare in faccia alla vecchia signora, in concomitanza con la canzone. Ci si aspetta che alla vecchia venga fatto del male, ed invece non viene nemmeno toccata: cosa che in qualche modo rende l’intera scena ancora più grottesca. Infine, il mostro, che è una sorta di demone-guida, raccoglie attorno a sé i demonietti/bambini, con chissà quali intenzioni diaboliche in mente.
Seppur, lo ripetiamo, poco d’impatto rispetto ad un film horror vero e proprio, questo videoclip segnò profondamente la storia del proprio medium, tanto che fu l’unico clip musicale a venire inserito in una lista dei “100 momenti più spaventosi”, relativamente a film, televisione, pubblicità e pop, votata nel 2003 dagli spettatori dell’emittente inglese Channel 4. E a noi, diciamolo, ancora oggi, pur con tutto quello che abbiamo visto di sconvolgente, Come to Daddy ancora fa salire qualche brivido atavico di paura.