Senza filtro: il film degli Articolo 31

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Torniamo un attimo indietro nel tempo.

Senza filtro, il primo (e ultimo) film degli Articolo 31, arriva in un momento importante nella storia del duo rap milanese. Nel 2001, infatti, J-Ax e DJ Jad sono sul punto di una svolta decisiva, che segnerà il passaggio netto tra le sonorità rap ancora molto aggressive di Xché sì! (1999), al pop/rock di Domani smetto (2002). Senza filtro sembra, in questo senso, un po’ un modo per fare punto e a capo per i due artisti.

Il film è un racconto di strada, che riprende tutta la poetica urbana che gli Articolo 31 esprimono fin dal primo album, Strade di città (1993), specularmente a quanto fanno i rapper d’oltreoceano nei “ghetti” delle metropoli americane. I protagonisti sono giovani disillusi che cercano di dare un senso alle proprie giornate, tra lavoro, droga, criminalità e amore sfuggente e disperato.

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Credits to: Radio 105

Un affresco urbano che è lo stesso delle canzoni degli Articolo 31.

L’incontro tra i due protagonisti, Nico (Alessandro Aleotti) e Ray (Luca Perrini), e la formazione di un gruppo, rappresenta soltanto una parte della trama, che coinvolge varie scene di vita metropolitana, oscillando tra nichilismo e, potremmo dire, un neo-neorealismo proprio per esempio del cinema di Claudio Caligari (mutatis mutandis, sia chiaro). Senza filtro è perciò più un affresco, una rappresentazione d’insieme di un mondo, che è lo stesso che gli Articolo 31 ritraggono nelle loro canzoni.

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Canzoni che, ovviamente, non mancano. Ce ne sono parecchie, soprattutto dell’ultimo album Xché sì, che è uscito relativamente di recente e quindi va promosso. Il forte rap/rock di Fino in fondo, peraltro una delle canzoni migliori del disco, rappresenta il culmine del film. Ci sono però anche canzoni, in piena etica Spaghetti Funk, di molti artisti “amici”: primi fra tutti, ovviamente, i Gemelli DiVersi del fratello di J-Ax, Grido. E poi Space One, la Pooglia Tribe, e altri ancora.

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Credits to: Soundsblog

Ospiti, amici e comparsate

Non mancano neppure le ospitate celebri. Due su tutte: Cochi Ponzoni, celeberrimo comico noto per la sua partnership artistica con Renato Pozzetto. E Albertino (Sabino Alberto di Molfetta), notissimo DJ, fratello minore di Linus (Pasquale di Molfetta), nonché nome storico di Radio Deejay e della scuderia di talenti di Claudio Cecchetto. Nel film, Albertino interpreta il memorabile “duca conte”, uno spacciatore d’alto borgo che propone solo merce speciale per clienti affezionati.

Tutti questi elementi contribuiscono a formare un film certamente fondamentale per i fan degli Articolo 31, e anche per chi sia interessato ad approfondire la cultura rap Milanese di fine anni ’90 per via cinematografica. Soprattutto qui stanno i punti di interesse di un film come Senza filtro, più che nelle vicende rappresentate o nelle scene, seppur memorabili: come quella in cui J-Ax improvvisa al gabinetto di una discoteca su una base funky in sottofondo.

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Certamente, quindi, un film da riscoprire, e da prendere come punto fondamentale nella carriera di uno dei più importanti gruppi rap italiani di sempre.

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